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MORSI E PUNTURE DI INSETTO

Con la stagione estiva ormai alle porte, aumentano le nostre possibilità di trascorrere molte più ore all’aperto e a contatto con la natura, spazio che ci è dato vivere in condivisione con le innumerevoli specie di insetti esistenti sulla terra. L’incontro con questi ultimi può risultare innocuo e impercettibile nella maggior parte dei casi o purtroppo, in altre circostanze, problematico e rischioso sia per adulti che per bambini. 

Generalmente si distinguono due principali modalità con cui gli insetti entrano in contatto con la nostra pelle: parliamo di morso quando l’insetto sfrutta il suo apparato buccale per nutrirsi (es. zanzare, pulci, zecche) mentre parliamo di puntura quando esso si serve di un apparato di difesa (pungiglione) per infliggere una ferita penetrante con inoculazione di veleno (es. api, vespe, calabroni).

Morsi di insetti ematofagi: zanzare e zecche 

Tra gli insetti ematofagi (quelli che si nutrono di sangue) annoveriamo le comuni zanzare: esse prediligono ambienti in cui si registra più calore, anidride carbonica (banalmente prodotta dal nostro respiro), la pelle sudata e umida e abiti scuri. Il morso di zanzara (finalizzato alla maturazione delle sue uova) si limita a causare la comparsa localizzata di un pomfo, ovvero di un rigonfiamento arrossato che tipicamente suscita intenso prurito per alcuni minuti. Tale istinto allo sfregamento conferisce un temporaneo sollievo ma rischia di ampliare la lesione e di infettarla, prolungandone il tempo di guarigione. 

Zanzare e Bambini

Quanto detto è altrettanto vero se ad entrare in contatto con una zanzara è un bambino: la sua pelle è più sensibile e reattiva motivo per cui, in alcuni casi, può manifestare una reazione intensa per diverse estati per poi andare incontro ad una “normalizzazione”. Ai genitori, dunque, si raccomanda a scopo preventivo l’uso di protezioni meccaniche quali zanzariere e tende di garza da posare su culle e passeggini, evitando di sostare in prossimità di acqua stagnante, fiumi, laghi o zone paludose. Ciò risulta una soluzione valida per i bambini al di sotto dei 6 mesi per i quali non è raccomandato l’uso di alcun repellente (sostanze sgradevoli ma innocue per le zanzare). Dai 6 ai 24 mesi, invece, è possibile valutare l’impiego di cosmetici antizanzare contenenti basse percentuali di olii essenziali (di citronella, geranio, eucalipto) da applicare con cautela sugli abiti del bambino (anche mediante l’uso di cerottini protettivi) o su zone di pelle esposta (mai su viso, mani, braccia onde evitare rischi di irritazione della pelle, suzione e inalazione del prodotto). A partire dai 2 anni può essere preso in considerazione l’uso di citrodiol (unica sostanza di origine naturale di riconosciuta efficacia) o di altri repellenti di sintesi come il DEET e icaridina in percentuali contenute.

L’uso dei suddetti repellenti (in spray, stick, lozioni, gel, salviette) è chiaramente consentito nell’adulto prestando attenzione alle precauzioni d’uso (riportate in etichetta insieme alla dicitura “presidio medico chirurgico” o “prodotto biocida”) che suggeriscono di evitare l’applicazione su mucose, pelle arrossata, irritata e di procedere alla riapplicazione del prodotto in caso di eccessiva sudorazione. 

In caso di comparsa di pomfi particolarmente pruriginosi o di dimensioni superiori a quelle di una moneta è possibile impiegare rispettivamente cosmetici dopo puntura dalle proprietà lenitive e rinfrescanti e creme contenenti basse percentuali di antistaminico e cortisone (evitando poi di esporre al sole la zona interessata). 

Zecche

Di ben più complessa gestione è il morso di zecca (anch’essa insetto ematofago), generalmente indolore. Una volta individuata la zecca, è necessario provvedere alla sua rimozione per limitare al minimo la sua permanenza sulla pelle: avvalendosi dell’utilizzo di una pinzetta a punta fine, la zecca va afferrata nel punto più vicino alla cute e va eseguita una trazione lenta e decisa verso l’alto fino a staccarla (evitando che la testa rimanga nella ferita). Successivamente è necessario lavare e disinfettare il punto del morso e tenerlo sotto controllo nelle ore seguenti per valutare l’eventuale comparsa di sintomi. Occorre comunque consultare il medico dopo un morso di zecca.

Per prevenire questo genere di morso, sarebbe utile indossare indumenti coprenti ovvero maniche lunghe e pantaloni lunghi e ispezionare per bene pelle (testa, collo, inguine, ascelle e ginocchia) e vestiti al termine di una giornata trascorsa in aree erbose. 

Punture di imenotteri: api, vespe e calabroni

Come accennato, insetti come api, vespe e calabroni impiegano il pungiglione come “arma di difesa”. In particolare, le api pungono solo se avvertono un pericolo per se stesse o per il proprio alveare andando incontro a morte dopo una singola puntura; mentre le vespe tendono a ronzare in prossimità di cibo e alimenti dolci e possono colpire più volte. In entrambi i casi (e nel caso del calabrone), viene inoculato del veleno con la puntura e ne deriva un dolore immediato e intenso, con gonfiore, rossore e talvolta prurito della zona interessata che si può estendere di diversi centimetri dalla sede della puntura. Questa area dolente può anche gonfiarsi ulteriormente nelle 24 ore successive all’episodio. 

È possibile che il pungiglione rimanga inserito nella pelle; in tal caso, occorre procedere alla sua rimozione cercando di non spezzarlo e servendosi del bordo smusso di un oggetto sottile come ad esempio una tessera o una carta di credito. Per limitare dolore e gonfiore, è bene poi procedere all’applicazione di ghiaccio sulla sede della puntura (ben avvolto in un panno o rivestimento di plastica, onde evitare ulteriori lesioni alla pelle). Solo successivamente si può pensare all’applicazione di una crema medicata. 

In alcune persone, a seguito della puntura, è possibile che si verifichi una lieve o una grave reazione allergica (anafilassi) con manifestazioni che vanno dal comune rossore, gonfiore e prurito che può permanere per diversi giorni, fino a sintomi di difficoltà respiratorie, capogiri, nausea, vomito o shock. In questi casi è richiesto soccorso medico immediato. Non a caso, alle persone che hanno avuto reazioni allergiche in passato, viene consigliato di avere sempre con sé farmaci antistaminici e un kit di emergenza a base di adrenalina.

Ulteriori attenzioni e accorgimenti sono necessari qualora si decidesse di intraprendere viaggi in aree geografiche in cui siano presenti insetti in grado di trasmettere importanti malattie come la malaria e la febbre gialla. È assolutamente utile consultare il medico prima della partenza per acquisire tutte le informazioni necessarie ed eventualmente procurarsi dispositivi e farmaci a scopo precauzionale. 

In tutti i casi sopracitati, si ricorda di affidarsi al buon senso e di non esitare a ricorrere a trattamenti medici e d’urgenza qualora fosse necessario.

FONTI:

https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/m/567-morsi-e-punture-di-insetti#bibliografia

https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/guida-acquisto/consigli-repellenti-zanzare

Dott.ssa Anna Flavia Carli

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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nicola
nicola
11 Giugno 2020 14:29

grazie tutto molto chiaro…
ma e’ vero che con l urina si riesce a lenire la puntura della zanzara???