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LA CRONOBIOLOGIA: come sentirsi in sintonia con il nostro orologio biologico

La cronobiologia, dal greco “χρόνος” chrónos ‘tempo’ e da “biologia” significa ‘studio della vita’, è una branca della biologia che studia i fenomeni periodici nonché ciclici negli organismi viventi. 

Tradizionalmente si è abituati a pensare al tempo in maniera verticale ovvero: nascita-crescita-morte; ma nella realtà esiste anche un tempo trasversale per cui in ogni istante della vita tutte le funzioni biologiche dell’organismo oscillano in maniera ciclica e ripetibile. 

Ogni qual volta una funzione biologica si ripete in maniera ciclica determina il ritmo da cui derivano i ritmi biologici e tra questi il più studiato è il ritmo circadiano.

Esso è situato a livello di una zona del cervello chiamata ipotalamo, in particolare nella regione nota con il nome di nucleo soprachiasmatico.

Inoltre, la ritmicità circadiana si ritrova anche a livello dell’attività elettrica delle singole cellule chiamate neuroni, che lo compongono, ma la cosa più sorprendente è che anche quando i neuroni vengono isolati e fatti crescere artificialmente, continuano a mantenere l’attività ritmica anche per diversi giorni. 

Le caratteristiche del nucleo soprachiasmatico generarono la convinzione che fosse l’unica sede dei ritmi circadiani.

Questo “dogma” è stato smentito in quanto si è dimostrato che esistono anche “orologi periferici” a livello di diversi organi e modulati dall’orologio centrale. 

Infatti è possibile mostrare la loro presenza nel fegato, nell’ipofisi, nel cuore, nei reni ed in molti altri tessuti.

É stato, inoltre, dimostrato che tra il 10% e il 30% dei geni di un tessuto sono controllati dall’orologio molecolare e questa percentuale varia nei diversi tessuti dell’organismo, i quali, di conseguenza, rispondono in maniera differente allo stesso stimolo. 

Le applicazioni a livello clinico di questo meccanismo sono molto rilevanti considerando che moltissimi farmaci possono interagire con l’orologio biologico.

Recentemente il concetto di cronoterapia, ossia la somministrazione di farmaci a orari ben definiti per aumentarne l’efficacia, diminuendo le dosi e di conseguenza gli effetti collaterali, inizia ad essere sempre più accettato nella pratica medica.

Infatti considerando che ognuno di noi, come sopra citato, possiede un orologio biologico, un recente studio condotto dall’Università di Medicina di Berlino annuncia che si è riusciti ad individuare il “tempo interno” di ogni persona, basandosi su un semplice esame del sangue. 

Fra i vantaggi di conoscere il ritmo circadiano di un individuo, vi è la possibilità di personalizzare i tempi della terapia conoscendo statisticamente l’insorgenza di determinate patologie nell’arco della giornata e consentendo di somministrare i farmaci in fasce orarie precise in modo da aumentarne l’efficacia e, allo stesso tempo, ridurne gli effetti collaterali. 

Dott.ssa Valeria Colucci

Farmacista di professione, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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