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Microcitoma: il Carcinoma polmonare a piccole cellule

MICROCITOMA POLMONARE

Questa forma maligna di tumore al polmone, rispetto a malattie come l’adenocarcinoma, non è d’interesse generale perché colpisce circa il 15% della popolazione, un numero mediamente basso.

Lo small-cell lung cancer è una patologia veramente grave, poichè si diffonde in modo repentino, incontrollato e non dà tempo al paziente di “accorgersi” della malattia.
In una maggioranza di casi, al momento della prima diagnosi, quando il paziente lamenta disturbi (tra i quali dolore osseo), il tumore si presenta già al quarto stadio e metastatico.

È necessario fare luce su questo sottotipo canceroso anche perché, circa il 75-80% degli affetti dimostra una precoce diffusione delle “small cells” dalla regione toracica centrale (sul bronco) verso organi target ben specifici: ossa, midollo osseo, ghiandole surrenali, fegato ed anche cervello.

Il microcitoma è un tumore neuroendocrino, ed origina dalle cellule neuroendocrine presenti nei bronchi. A questo livello, tali cellule regolano il flusso dell’aria nei polmoni e sono considerate, appunto, parte del sistema neuroendocrino, che descrive la capacità di determinate cellule nervose di liberare neurotrasmettitori, soprattutto amine biogene (dopamina, adrenalina, noradrenalina).

STATISTICHE E FATTORI DI RISCHIO

I dati dimostrano un’incidenza annuale di oltre 200.000 casi, considerando la popolazione mondiale. In sè, è davvero poco se si pensa a quante altre patologie siano molto più diffuse, in proporzione. Tuttavia, sono stati riscontrati dati molto specifici riguardo l’insorgenza di tale tumore. Più del 90% dei pazienti affetti da microcitoma sono uomini e, spesso, anziani, sopra i 70 anni. Inoltre, la maggioranza degli affetti è fumatore, ex fumatore o esposto ricorrentemente a fumo passivo (non per altro, in gergo, questa patologia viene detta “Tumore del Fumatore”). Anche la presenza di comorbidità cardiopolmonari o metaboliche come obesità e diabete è da considerarsi come fattore di rischio in soggetti predisposti.

SINTOMATOLOGIA

I soggetti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule, come abbiamo già detto, nella maggior parte dei casi risultano asintomatici sino a metastasi diffusa. Tuttavia, si possono manifestare anche sintomi aspecifici che, comunque, non portano subito ad ipottizare una diagnosi di questo tipo. Tra di essi troviamo:

• Fatica a respirare (dispnea);

• Stato di debolezza generale (astenia);

• Tosse secca correlata ad emottisi (sangue che fuoriesce dalle vie respiratorie);

• Difficolta a deglutire (disfagia);

• Perdita di peso ed appetito;

Essendo un tumore neuroendocrino, il microcitoma può anche essere correlato alla comparsa di sindrome paraneoplastica. Vengono rilasciati, nel torrente sanguigno, ormoni prodotti dal tumore stesso ed anticorpi di risposta prodotti dal sistema immunitario del paziente. Il mix di anticorpi ed ormoni determina una risposta anomala da parte dell’organismo, andando ad alterare la funzionalità di organi, tessuti ed apparati. In questo caso s’intende un insieme di sintomi molto diversi come alterazioni a carico del sistema nervoso (da attacchi epilettici ad alterazione dell’umore), diarrea, alterazione dei livelli ematici di sodio, calcio e glucosio o incremento della pressione sanguigna.

DIAGNOSI E TERAPIA

Non si può pensare di effettuare una diagnosi chiara senza prima aver eseguito esami clinici che possano attestare la presenza di anomalie ed un’eventuale stadiazione della malattia. In particolare si predilige la tomografia computerizzata (TC) di torace, addome e zona cerebrale con e senza mezzo di contrasto. Una volta determinata la presenza di anomalie, si può passare ad un istologico (preferibilmente broncoscopia), poiché la tipologia di tumore deve essere ben distinta da altre ai fini dell’elaborazione di una corretta terapia secondo protocollo standardizzato.

Per quel che riguarda la terapia, il grande problema del microcitoma, ed è anche per questo che bisognerebbe parlarne di più, è che negli ultimi trent’anni ci sono stati pochi progressi in termini di approccio terapeutico. Si propende ancora per una cura tradizionale poiché, per questo tumore, non ci sono al momento soluzioni risolutive con immunoterapia.

Lo small-cell lung cancer, ad ogni modo, è molto reattivo, e le primissime sedute di radioterapia e chemioterapia portano subito a grandi risultati. L’atteggiamento “resistente” che la malattia sviluppa in un secondo momento, rende però la cura più difficile e meno efficace.

PREVENZIONE

Differentemente da altre zone, come ghiandola mammaria o apparato riproduttivo, non esistono esami poco invasivi ai fini della diagnostica sul polmone. In questo caso la prevenzione deve partire dal paziente, a cui è consigliato optare per uno stile di vita il più sano possibile. Le indicazioni principali sono quelle di non fumare, evitare il fumo passivo, preferenzialmente stabilirsi in luoghi poco inquinati, praticare attività sportiva ed adottare un’alimentazione corretta.

A cura della Dott.ssa Gaia Bellonzi

Fonti:

Dott.ssa Chiara Lazzari – Microcitoma o Carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) – Tumorealpolmone.it
Tumori neuroendocrini – Airc.it

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