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Diabete Mellito e infezioni della cute e tessuti molli

Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da iperglicemia cronica con alterazioni del metabolismo dei carboidrati, lipidi e proteine, derivanti da difetti della secrezione insulinica, dell’azione insulinica o di entrambe.

Si divide in due forme principali: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.

  • Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di secrezione insulinica;
  • Il diabete di tipo 2 è determinato da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina, normalmente prodotta da parte dei tessuti bersaglio (fegato, muscolo e tessuto adiposo), e/o da una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas (dalle cellule chiamate beta-cellule).

È una patologia che a lungo termine può portare a complicanze croniche a carico di vari organi, in particolare occhi, reni, nervi, cuore e vasi sanguigni.

In questo articolo ci soffermeremo sulla relazione che può sorgere tra diabete mellito e infezioni della cute e tessuti molli.

Con il termine tessuti molli si intendono i tre strati che compongono la cute, ovvero: epidermide, derma ed ipoderma.

Le patologie cutanee che si manifestano nei pazienti diabetici possono essere raggruppati in varie categorie.

MALATTIE CUTANEE ASSOCIATE AL DIABETE MELLITO

Tra le malattie cutanee più frequenti associate al diabete possiamo citare le seguenti:

Necrobiosi lipidica diabeticorum (NLD): questa patologia inizia a manifestarsi con papule ben circoscritte, di colore rosso-marrone, su entrambe le gambe che possono allargarsi fino a formare anche delle placche eritematose. Di solito sono più colpite le donne affette da diabete di tipo 1 o di tipo 2; in alcuni casi queste manifestazioni guariscono in maniera spontanea.

Inspessimento della cute diabetica: spesso le persone affette da diabete mellito tendono ad avere una pelle più spessa, ma senza alcun sintomo. Si possono verificare 4 tipi di inspessimento cutaneo: la sindrome della mano diabetica, dita ad acciottolato, ispessimento cutaneo generalizzato e sclerodermia dei diabetici.

Dermopatia diabetica o sindrome della gamba macchiata: si manista con placche rosse, multiple e asimmetriche su entrambe le gambe, ed è considerata la manifestazione cutanea più comune tra i pazienti diabetici.
Dermatosi bollosa: è una rara manifestazione che si presenta in maniera spontanea e che colpisce la cute dei piedi e delle gambe di uomini e donne di età compresa tra i 40 e i 75 anni.
Acanthosis nigricans: si palesa sulla parte laterale e posteriore del collo, delle ascelle e delle pieghe inguinali causando un inspessimento della cute con colore bruno e forma irregolare.

INFEZIONI CUTANEE

Le infezioni cutanee sia batteriche che fungine possono essere causate dalla neuropatia, dall’angiopatia e dall’alto  pH cutaneo (tipici del paziente diabetico) . In particolare quest’ultimo fattore promuove la colonizzazione batterica.

Si possono suddividere in infezioni batteriche ed infezioni micotiche.

INFEZIONI BATTERICHE

Le infezioni batteriche sono principalmente causate dallo S. Aureus. Quest’ultimo è un organismo Gram-positivo che si trova normalmente sulla cute, ed è il principale responsabile di infezioni batteriche come follicolite, ascessi cutanei e impetigine.

Follicoliti: la caratteristica della follicolite è la manifestazione di piccole pustole a livello dei follicoli piliferi che nella maggior parte dei casi può essere trattata con un antibiotico topico.

Ascessi cutanei: gli ascessi cutanei sono dolorosi, dolenti alla palpazione, induriti e in genere eritematosi. Presentano una fuoriuscita di pus e possono portare anche a febbre.

Impetigine: piccole bolle che possono evolversi in croste giallastre a livello degli orifizi, del tronco e degli arti. Le forme lievi possono essere trattate con un semplice disinfettante topico, invece nelle forme più gravi è meglio intervenire con degli antibiotici sistemici a base di amoxicillina o amoxicillina+ac.clavulanico o cotrimossazolo in caso di resistenza alle penicilline.

Infine, l’infezione cutanea più ad alto rischio nel paziente diabetico è la:

Fascite necrotizzante, caratterizzata dalla necrosi non solo del derma e dell’ipoderma, ma coinvolge anche la fascia dei muscoli, fino al tessuto muscolare.

La forma di fascite più frequente è sicuramente quella di tipo polimicrobico (causata da gram +, gram -, aerobi, anaerobi) ed è tipica dei paziente con comorbidità multiple. La gangrena di Fournier è una variante di fascite necrotizzante localizzata al distretto genito-peritoneale che assume caratteristiche legate alla particolarità anatomica di questa regione; può essere confinata allo scroto, con possibilità di estendersi al pene, al perineo e alla parete addominale. E’ una complicanza del diabete mellito scompensato in pazienti anziani maschi, ma anche in alcolisti, in individui malnutriti e più in generale negli immunodepressi.

INFEZIONI MICOTICHE

Oltre alle infezioni cutanee di origine batterica, il paziente diabetico presenta il rischio di sviluppare infezioni fungine; come quelle derivanti dal fungo Candida Albicans che risultano essere le più frequenti.

Candida Albicans è un lievito appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti che causa rush pruriginoso che può progredire in vescicole –pustole localizzate nelle pieghe della pelle (pieghe mammarie, tra le dita delle mani e dei piedi).

INFEZIONI DEL PIEDE DIABETICO

Le infezioni del piede diabetico sono gli eventi infettivi che più frequentemente complicano il decorso della vita delle persone affette da diabete.

Questa costituisce la minaccia più grave per l’arto inferiore ed è causa immediata di amputazione nel 25-50% dei casi (minore nel 24-60%, maggiore nel 10-40%) e deve essere trattata in maniera aggressiva.

L’infezione del piede diabetico è legata principalmente dallo S. aureus (batterio gram positivo); in altri casi ad esso si possono aggiungere streptococchi, enterococchi e batteri anaerobi.

Perché il paziente diabetico è predisposto all’infezione del piede?

I pazienti diabetici soffrono di micro e macro angiopatia, ovvero un’alterazione dei grossi vasi sanguigni che associata spesso alla mancanza della sensibilità cutanea (neuropatia periferica) portano ad infezione del piede.

L’infezione si può presentare in forma lieve (superficiale con poca cellulite) che interessa il derma ed il sottocute, sotto forma di rossore e rigonfiamento, sino ad arrivare alla forma più grave accompagnata da segni sistemici di sepsi che se non trattata adeguatamente, l’infezione può diffondersi ai tessuti sottostanti, tra cui le ossa (osteomielite).

Per questo motivo è fondamentale che il paziente diabetico venga sottoposto ad uno screening adeguato e che inizi a utilizzare subito calzature adatte alla ridistribuzione della pressione sul piede, in modo da evitare la formazione di ulcera e di eventuali complicanze.

Questo perché le infezioni del piede diabetico non sono facili da trattare, dato che l’alterazione del microcircolo limita l’arrivo dei fagociti (cellule del sistema immunitario capaci di inglobare al loro interno, e quindi a distruggere, microorganismi o altri elementi estranei, tra cui anche gli agenti patogeni) nella zona infetta, determinando una scarsa concentrazione dell’antibiotico nel tessuto infetto.

FONTI

1.Karrer S. Diabetic foot syndrome. Hautarzt 2011;62:493-503.

2.Lima AL et al. Cutaneous manifestations of diabetes mellitus: a review. Am J Clin Dermatol 2017;18:541-53.

3.Yosipovitch G et al. Skin surface pH in intertriginous areas in NIDDM patients. Possible correlation to candidal intertrigo. Diabetes Care 1993;16:560-3.

 

Dott.ssa Antonella Perrone

Farmacista in ambito ospedaliero con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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