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Johnson & Johnson: esteso il blocco del siero anche in Europa

Il siero prodotto dall’azienda americana Janssen, di proprietà del gruppo J&J, non sarà ancora disponibile in Europa.

Rispetto al caso AstraZeneca, per il nuovo vaccino il provvedimento di sospensione è stato comunicato dall’azienda stessa in attesa delle decisioni da parte degli enti regolatori.

La decisione arriva a seguito del blocco da parte di Fda e Cdc, l’agenzia del farmaco e i Centri per i controlli delle malattie degli Usa, delle somministrazioni negli Stati Uniti.

Gli esperti statunitensi hanno deciso ieri sera di rinviare il pronunciamento sul vaccino, annunciando una nuova riunione nell’arco di una settimana. Anche Ema si riunirà per valutare i dati, la prossima settimana cioè il 20 aprile.

Come dichiara il chief scientific officer di Johnson&Johnson

“La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti è la nostra massima priorità, e supportiamo fermamente il riconoscimento dei segnali e i sintomi di questo evento estremamente raro per assicurare una diagnosi corretta, un trattamento appropriato e una rapida segnalazione da parte degli operatori sanitari”, ha dichiarato Paul Stoffels, vicepresidente del comitato esecutivo e chief scientific officer di Johnson&Johnson. “Continuiamo a credere nel profilo beneficio-rischio positivo del nostro vaccino. Riconosciamo la valutazione del Comitato consultivo e continueremo a collaborare con medici e autorità sanitarie globali, tra cui i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, la food and drug dministration (FDA) degli Stati Uniti, l’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) e l’Organizzazione mondiale della sanità”.

Il ritardo del lancio del lancio del vaccino in Europa è stata una scelta da parte dell’azienda. L’azienda spiega di aver deciso di “ritardare proattivamente il lancio del vaccino in Europa e di sospendere le vaccinazioni in tutti gli studi clinici del vaccino di Janssen contro il COVID-19, mentre allo stesso tempo stiamo aggiornando le linee guida per i ricercatori e i partecipanti”.

Nessun allarmismo quindi, restiamo in attesa di nuovi sviluppi e le dichiarazioni da parte delle agenzie regolatorie.

 

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