fbpx

SSRI: UTILI NEL TRATTAMENTO DELLA DEPRESSIONE

La depressione è una patologia molto seria che influisce negativamente su ogni aspetto della vita quotidiana: coinvolge il modo di pensare, di percepire e di vivere, causando un sentimento generalizzato di tristezza e perdita di interesse. Questo complesso di sentimenti negativi porta ad una grande varietà di problemi emozionali e fisici, che passa prima da una profonda tristezza, per raggiungere poi pensieri ben più drastici e negativi.

 

CHE COS’È LA DEPRESSIONE?

La depressione è un disturbo psicologico piuttosto comune: secondo uno studio epidemiologico, in Italia ha una prevalenza dell’11,2%, e nel mondo si contano più di 264 milioni di persone affette.

La depressione non deve mai essere confusa con sentimenti di tristezza e dolore che possono seguire, ad esempio, la perdita di una persona cara o degli importanti traumi nella vita. Anche i disturbi depressivi possono comparire in seguito ad un evento scatenante, ma molto spesso non esiste un motivo apparente.

Quando si è tristi, il dolore si manifesta in ondate spesso alternate dai bei ricordi, mentre le persone depresse provano queste sensazioni per periodo prolungati; in più, nei pazienti depressi sono molto comuni l’autocommiserazione e una sensazione di inutilità, aspetti che non caratterizzano i momenti di tristezza.

 

QUALI SINTOMI CARATTERIZZANO LE PERSONE DEPRESSE?

La sintomatologia depressiva è piuttosto varia, e i sintomi possono essere lievi o severi. In generale i pazienti depressi manifestano tristezza e perdita di interesse, oltre ad avere cambiamenti di appetito, difficoltà nell’addormentarsi, perdita di energia, ed altri tipici sintomi che possono talvolta sfociare in drastici pensieri di suicidio.

Fortunatamente, la depressione è tra i disturbi psichiatrici maggiormente trattabili. Circa l’80% dei pazienti trattati risponde bene, ma molto spesso il problema è un altro. Il vero problema di questa specifica condizione è che i pazienti depressi molto raramente chiedono aiuto: solo un 29% delle persone depresse cerca un rimedio. Chi è depresso tende ad isolarsi sempre di più, a trascurare i propri cari e le proprie responsabilità, oltre a non essere più efficiente nelle normali attività quotidiane. È fondamentale, dunque, riconoscere prontamente i sintomi della depressione, per cercare immediatamente aiuto.

 

QUALI SONO LE TERAPIE DISPONIBILI?

La depressione è una patologia reale, che necessita di essere diagnosticata rapidamente e correttamente, per garantire l’efficace trattamento dei pazienti.

Esistono numerose strategie per combattere la depressione, sia farmacologiche che psicoterapeutiche. La scelta della terapia dipende dalla gravità e dalle caratteristiche della depressione, ma il comune scopo dei trattamenti è quello di permettere ai pazienti depressi di recuperare totalmente la loro quotidianità.

Per il trattamento delle depressioni più lievi, molto spesso è sufficiente la psicoterapia, mentre è sempre associata a psicofarmaci quando la depressione è più severa e grave. La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è, ad oggi, uno dei trattamenti psicoterapici più efficaci. Essa permette alle persone di prendere consapevolezza del pensiero distorto che hanno e quindi di cambiare il loro comportamento e modo di pensare.

Gli psicofarmaci usati nella terapia della depressione sono propriamente detti antidepressivi. La scelta del farmaco dipende sicuramente dal tipo di depressione che è necessario combattere, ma anche dagli effetti collaterali, dalla risposta a trattamenti precedenti e dall’eventuale presenza di altre patologie. Esistono diverse classi di antidepressivi, ma i più comuni ed efficaci sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli antidepressivi triciclici (TCA) e gli inibitori delle monoamminossidasi (IMAO), tutti farmaci che agiscono a livello della biochimica del cervello.

Parliamo nello specifico degli SSRI.

 

CHE COSA SONO E COME AGISCONO GLI SSRI?

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sono farmaci in grado di inibire il re-uptake di questo neurotrasmettitore all’interno della terminazione presinaptica, favorendo quindi questa via di trasmissione. Ma perché?

Tra le ipotesi più accreditate sulla possibile causa dell’insorgenza della depressione c’è l’ipotesi monoaminergica. Secondo questa ipotesi, la depressione è provocata da un deficit dei neurotrasmettitori monoaminergici, tra i quali la serotonina, con conseguente riduzione della trasmissione nervosa di queste vie: la terapia antidepressiva ha come scopo quello di colmare questo deficit.

Immaginiamo che la trasmissione nervosa avvenga a livello di due vescicole (dette vescicole sinaptiche): la prima vescicola (pre-sinaptica) rilascerà il neurotrasmettitore che è stato sintetizzato al suo interno, mentre la seconda vescicola (post-sinaptica) riceverà il neurotrasmettitore grazie alla presenza di specifici recettori. Una volta avvenuta la trasmissione, il neurotrasmettitore dovrà essere rimosso dallo spazio tra le due vescicole (bottone sinaptico), e questo avviene grazie alla presenza di specifici recettori sulla vescicola pre-sinaptica che ricaptano il neurotrasmettitore monoaminergico.

Questo è il meccanismo grazie al quale avviene la trasmissione dell’impulso nervoso da un neurone all’altro.

Qual è, quindi, la funzione degli SSRI? Questi farmaci sono in grado di inibire esclusivamente il trasportatore responsabile della ricaptazione della serotonina, chiamato SERT, andando così ad aumentare la permanenza della serotonina nel bottone sinaptico e favorendo il potenziamento della trasmissione dell’impulso nervoso della via serotoninergica.

Il gruppo degli SSRI è costituito principalmente da 6 molecole: Fluoxetina, Fluvoxamina, Paroxetina, Sertralina, Citalopram ed Escitalopram.

Gli SSRI sono tra gli antidepressivi che presentano meno effetti collaterali, ma bisogna sempre considerare che non ne sono privi; il loro utilizzo può indurre nausea e diarrea, sintomi che compaiono soprattutto in presenza di dosi eccessive ed avvelenamento, ma talvolta appaiono anche ansia, agitazione, insonnia e disfunzioni sessuali.

 

Dott.ssa Camilla Bergamini

FONTI

https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/depression

http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=164&area=Disturbi_psichici

American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), Fifth edition. 2013.

Godlewska, B., Norbury, R., Selvaraj, S., Cowen, P., & Harmer, C. (2012). Short-term SSRI treatment normalises amygdala hyperactivity in depressed patients. Psychological Medicine,42(12), 2609-2617. doi:10.1017/S0033291712000591

Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments