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 CELLULE STAMINALI VEGETALI: la nuova frontiera della cosmesi green, ma sempre più high tech.

Cosa sono le cellule staminali?

Per cellula staminale si intende una cellula non ancora differenziata ed in grado di riprodursi in maniera illimitata per generare altre cellule.

A seguito della divisione cellulare, si possono originare altre staminali oppure cellule differenti, pronte a svolgere specifiche funzioni.

Le cellule staminali sono presenti sia negli animali che nei vegetali.

In particolare, nei mammiferi le cellule staminali sono di due tipi: embrionali ed adulte. Le prime, presenti nell’embrione umano, sono totipotenti, ovvero hanno la capacità di differenziarsi in cellule di ogni tipologia, ovvero possono costruire un intero organismo, completo e funzionale. Dirette discendenti delle totipotenti, sono le pluripotenti, ovvero staminali che possono generare tutti i tipi di cellule mature, ovvero cellule che hanno una specifica funzione, ma non sono più capaci di generare un organismo intero; da queste derivano, poi,le multipotenti, ovvero cellule che possono dare origine solo ad alcuni tessuti specifici. Diverse sono le caratteristiche delle cellule staminali adulte: nell’uomo adulto le cellule staminali sono ancora presenti, ma, pur conservando la capacità di autorinnovarsi, sono definite unipotenti, perché possono produrre un solo tipo di cellula.

Le cellule staminali vegetali, invece, hanno una particolarità rispetto a quelle animali: anche negli individui adulti sono presenti quelle totipotenti, in grado di dare origine a diversi tessuti della pianta, mentre negli animali queste si trovano solo nell’embrione. Nei vegetali si chiamano cellule meristematiche ed, in pratica, sono cellule embrionali non differenziate, che possono essere coltivate in vitro in laboratorio. 

Dalle colture cellulari si ricavano, poi, gli estratti da introdurre nei cosmetici, principalmente creme, per lo più ad azione anti-age.

In che modo si ottengono questi estratti?

-Dalla dispersione di cellule staminali vegetali intere in glicerolo; in questo caso, l’estratto contiene tutte le sostante generate dalle cellule staminali.

-Dall’omogeneizzazione e filtrazione della cultura cellulare, procedimenti che permettono la completa fuoriuscita delle molecole utili dalle cellule che si rompono. Il filtrato sarà ancora più ricco in attivi.

Ma quali sono questi attivi di interesse cosmetico, derivanti dalle staminali vegetali?

Si tratta di sali minerali, zuccheri, proteine, fenoli, amminoacidi, lipidi, in grado di proteggere e riparare la pelle, in virtù della loro azione antiossidante, fotoprotettiva ed antinfiammatoria e, quindi, di contribuire efficacemente alla prevenzione dell’invecchiamento cutaneo.

L’interesse verso le staminali vegetali nasce da uno studio di alcuni anni fa, intrapreso da ricercatori svizzeri, su una varietà di mela svizzera ( MALUS DOMESTICA), che si conserva fresca per lungo tempo dopo la raccolta; l’estratto delle cellule staminali di tale varietà di mela ( MALUS DOMESTICA STEM CELLE EXTRACT) è in grado di combattere la formazione dei radicali liberi.

Invece l’estratto delle colture di cellule staminali di BUDDLEJA DAVIDII, l’albero delle farfalle, essendo ricco di verbacoside, ha mostrato, applicato topicamente, la capacità di inibire la sintesi di alcune metalloproteinasi e di ridurre i danni da esposizione da raggi UV.

L’estratto di cellule staminali ricavato dalla sequoia ha, invece,  la capacità di stimolare le integrine nel derma, ricompattando la matrice extracellulare.

Altri estratti sono ricavati dalle staminali di mirtillo (VACCINIUM MYRTILLUS), fragola (FRAGARIA) e bacche di lampone ( RUBUS IDAEUS): essi contengono antociani, antiossidanti molto potenti.

E’ bene sottolineare che l’ingrediente usato nei prodotti dermocosmetici non è la cellula staminale vegetale viva, bensi’ il suo estratto; dunque, diversamente da quanto vogliono far intendere, in maniera ambigua, alcune pubblicità, l’effetto benefico e l’azione anti age delle staminali vegetali non è dovuto ad una loro azione a livello di meccanismi genetici, ma semplicemente al pull di attivi ricavabili dalla loro messa in coltura in vitro, in laboratorio.

Queste colture cellulari di laboratorio, rispetto alle cellule ricavate direttamente dal vegetale, consentono alcuni vantaggi:

permettono di tenere controllati i parametri di crescita;

permettono di stimolare l’accumulo di specifiche sostanze funzionali di interesse cosmetico.

In tal modo, si ottengono estratti cellulari vegetali caratterizzati da una concentrazione di molecole definite e riproducibili, indipendenti da variabili come il clima e, peraltro, privi di pesticidi e di altri inquinanti potenzialmente presenti negli estratti vegetali non coltivati in condizioni controllate di laboratorio.

Si tratta, dunque di un ottimo compromesso tra l’esigenza di una cosmesi sempre più basata sull’impiego di attivi di origine naturale e l’impiego di tecnologie avanzate, a garanzia dell’efficacia e della sicurezza delle formulazioni ottenute.

Dott.ssa Veronica Orciuoli

Dott.ssa in Farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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