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DERMATITE PERIORALE

Cos’è la dermatite periorale?

La dermatite periorale è un’eruzione facciale, che si manifesta tipicamente intorno alla bocca.

 Spesso esordisce a livello di un solco naso-labiale, per poi estendersi all’altro solco, al labbro superiore, a quello inferiore e al mento.

 In tali sedi si osservano papule o papulo-pustole, eritematose, puntiformi, isolate, raggruppate o desquamate, che recidivano continuamente.

Tipicamente una sottile striscia di cute adiacente alla semi-mucosa delle labbra è indenne o è interessata molto poco.

L’eruzione talora è asintomatica, altre volte causa un lieve prurito o una modesta sensazione di bruciore. La gravità varia notevolmente da paziente a paziente.

La diagnosi di dermatite periorale si basa sull’aspetto. La dermatite periorale si differenzia dall’acne per l’assenza di comedoni e, dalla rosacea per l’assenza di lesioni intorno alla bocca e agli occhi; va distinta, inoltre, dalla dermatite da contatto, che si risolve in maniera più semplice, eliminando l’impiego della sostanza che l’ha provocata.

Una delle manifestazioni principali della dermatite periorale è la secchezza intensa della zona coinvolta, che spesso è associata a desquamazione e, se non trattata correttamente, può diventare un problema cronico. Ridere, o anche solo parlare, può provocare fastidi e non mancano i casi in cui le aree disidratate e desquamate si infettano. Infatti, la pelle perde la sua funzione di barriera e diventa più sensibile agli agenti esterni aggressivi, come le basse temperature, il vento, i batteri e i funghi.

Le infezioni possono portare alla fuoriuscita di un siero che tende a cristallizzare e alla formazione di croste giallastre.

La secchezza è spesso associata a prurito, che può addirittura precedere la comparsa dell’eritema ed essere persistente.

Il quadro clinico può completarsi con un bruciore di varia intensità, che tende ad accentuarsi quando fa particolarmente freddo e se il clima è secco.

La dermatite periorale è un disturbo a base infiammatoria, ma non sono ancora del tutto note le cause.

Alcuni studi hanno dimostrato come la sua insorgenza possa essere dovuta all’impiego di una serie di sostanze, quali:

  1. corticosteroidi topici, in forma di creme, unguenti o gel. Peraltro, è stata rilevata anche una correlazione tra la dermatite periorale e l’impiego di spray nasali o inalatori a base di corticosterodi;
  2. fluoro, presente nei dentifrici;
  3. sostanze irritanti, come sodiolauril solfato (SLS), isopropilmiristato o vaselina, presenti in alcuni cosmetici.

Le sostanze che entrano in contatto con la pelle non sono però le uniche possibili responsabili delle manifestazioni di tale affezione cutanea.

È stato, infatti, ipotizzato che l’insorgenza della dermatite periorale possa essere legata a problemi intestinali (per esempio un malassorbimento), ad alterazioni dei livelli degli ormoni sessuali (tanto che nelle donne ai sintomi cutanei possono associarsi alterazioni del ciclo mestruale) e all’azione di microrganismi, in particolare Bacillus fusiformis, Helicobacter pylori e candida albcans e l’acaro Dermodex folliculorum (associato anche alla rosacea). 

Inoltre , anche condizioni psicologiche stressanti o legate a stati depressivi potrebbero predisporre l’insorgenza della dermatite periorale, cosi come anche fattori climatici, quali vento, freddo o esposizione a raggi ultravioletti.

Qual’è la terapia da intraprendere?

La terapia della dermatite periorale inizia con la sospensione dell’impiego delle sostanze potenzialmente responsabili della sua insorgenza. Successivamente, lo specialista potrà consigliare l’impiego di antibotici ad uso topico, come eritromicina o metronidazolo e/o gli inibitori della calcineurina (tacrolimus,pimecrolimus). Nei casi più severi, potrà poi essere considerato l’impiego di antibiotici per via orale, come le tetracicline oppure dell’isotretinoina, sempre per via orale.

In ogni caso, è bene effettuare una detersione del viso molto delicata ed evitare l’esposizione ai raggi ultravioletti.

Una volta scomparso l’eritema è possibile prendersi cura della pelle reidratandola e cercando di ripristinare la sua funzionalità con trattamenti emollienti e ricostituenti.

Fra gli ingredienti utili in questo senso sono inclusi, per esempio, la vitamina E, il burro di Karitè e la cera d’api bianca.

E’ possibile , inoltre, adottare alcuni comportamenti utili a prevenire l’insorgenza di tale patologia dermatologica.

Quando la pelle inizia a irritarsi è bene proteggerla dal rischio di infezione;

meglio non toccarla con le mani sporche ed evitare che entri in contatto con le secrezioni nasali, soprattutto quando queste aumentano in caso di raffreddore o riniti allergiche. E’ sempre utile ricordare di badare particolarmente all’igiene dei DPI, ovvero delle mascherine usate durante questo particolare momento storico, che vanno cambiate regolarmente. Poiché il materiale di cui sono costituite le mascherine può essere irritante per il viso, un accorgimento utile a prevenire stati infiammatori è l’impiego di una garza di cotone sterile sotto la mascherina. 

Anche l’alimentazione può in qualche modo fare la sua parte. È infatti consigliabile evitare il contatto con alimenti molto caldi o molto freddi.

Inoltre è bene garantirsi una dieta sana, che aiuti a tenere sotto controllo la risposta infiammatoria.

Dott.ssa Veronica Orciuoli

Dott.ssa in Farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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