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Frutto della passione: nuova arma per combattere l’acne.

Con il termine di fitocosmesi, facciamo riferimento a quel ramo di cosmesi che utilizza i principi attivi vegetali mediante tecniche che preservano e privilegiano tali attivi funzionali. 

Sulla base di questo principio si basa un recente studio, volto a valutare le caratteristiche del frutto della passione.

Il frutto della passione, o Passiflora eduli sims è una pianta appartenente alla famiglia della Passifloracee, originaria del sud America, conosciuto con il nome di maracuja. Questo frutto è molto conosciuto perché viene utilizzato principalmente per scopi commerciali, come ad esempio nella produzione di bevande rinfrescanti e sciroppi, mentre, dal punto di vista farmacologico la Passiflora trova il suo campo di applicazione come sedativo, ansiolitico ed anticonvulsivante. 

Quali scoperte sono state fatte in campo cosmetico?

Lo studio eseguito in Indonesia, ha rivelato importanti proprietà antimicrobiche della Passiflora eduli contro l’acne vulgaris, grazie all’elevata concentrazione di piceatannolo, polifenolo,presente all interno dei semi.

Cos’è l’acne vulgaris?

Come abbiamo ripetuto tante volte, l’acne vulgaris è una malattia a carico della pelle, causata dal Propionibacterium Acnes, caratterizzata dalla presenza di comedoni, pustole, cisti, a causa dell’infiammazione dell’unita pilosebacea e quindi ghiandola sebacea e bulbo pilifero.

Come è stato eseguito lo studio?

Per prima cosa, nei periodi di gennaio e febbraio, è avvenuta la raccolta dei semi, i quali sono stati accuratamente separati dalla polpa ed essiccati in stufa. I semi successivamente sono stati posizionati all’interno di un frullatore per ottenere una polvere di granulometria fina per essere poi immersa in etanolo a 96°.

L’estratto ottenuto in seguito all’evaporazione dell’ etanolo è stato unito a diverse concentrazioni di dimetilsolfonammide.

A questo punto due sono stati metodi utilizzati per valutare l ‘attività:

-il metodo di diffusione in agar

-il metodo di diluizione seriale

Il primo metodo consiste nel utilizzo di piastre entro le quali vengono posizionati in maniera uniforme i batteri interessati, insieme ai dischi impregnati di diverse concentrazioni di estratto vegetale. Questi sono stati confrontati con la clindamicina ed l’eritromicina. Le colture sono state di seguito incubate in un barattolo di gas anaerobico, creando appunto una condizione anaerobica a 37°. Tale procedimento è stato eseguito per tre volte, al fine di valutare l’alone di inibizione attorno al batterio, il che vuol dire, maggiore è l’alone attorno al batterio, maggiore sarà la sensibilità del batterio all antibiotico e, caso specifico all estratto vegetale.

Il secondo metodo si basa sull’utilizzo di provette contenenti diverse concentrazioni dell’estratto vegetale e sull utilizzo di un tampone contenente il P.acnes. Questo tampone è stato immerso e allo stesso tempo ruotato all interno di tali provette. Tali provette sono state posizionate all’interno di un contenitore anaerobico a 37°per 24 ore. Trascorso il tempo un nuovo tampone sterile è stato immerso nelle provette, per poi tamponare le piastre di agar. Le piastre sono state in seguito sottoposte ad incubazione anaerobica per 24 ore. Anche questo metodo è stato ripetuto per tre volte, per determinare sia la minima concentrazione inibente sia la minima concentrazione battericida.

A quali conclusioni sono arrivati i ricercatori?

Sono stati raggiunti ottimi successi, in quanto l’estratto dei semi della Passiflora ha mostrato una significativa attività antimicrobica contro l acne a dosi crescenti. I suoi effetti inibitori, possono per tanto essere paragonati alla clindamicina ed eritromicina, perossido di benzoile, da sempre considerati farmaci di elezione per il trattamento dell acne vulgaris.

FONTI

www.kosmeticanews.it

Dott.ssa Sara Sgarlata

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la dermocosmesi.

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