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Synteract: L’interazione di tre ceppi batterici

Negli ultimi decenni un numero crescente di esperti ha dedicato la propria ricerca allo studio del complesso mondo del microbiota umano, spesso focalizzando l’attenzione sull’habitat corporeo di maggiore interesse: l’intestino. 

Il microbiota intestinale è un attore chiave in molti processi fisiologici e patologici che ci interessano da vicino, dall’infanzia all’età adulta. 

I trilioni di batteri che mano a mano definiscono questo “ulteriore organo” sono infatti di varie specie (in prevalenza Gram+ e Gram- in base al distretto intestinale) e, in generale, possono essere classificati da un punto di vista fisio-patologico in:

  • batteri simbionti, che colonizzano un determinato organo apportando un vantaggio (es. flora vaginale);
  • batteri commensali, comunemente presenti sulla pelle, sulle mucose o in un organo specifico e che non causano né danni, malattie e disturbi né particolari vantaggi;
  • batteri patogeni, responsabili dell’insorgenza di patologie e danneggiamento ai tessuti poiché presenti o in un organo diverso da quello “abituale”, o in gran quantità o costretti a non poter più essere commensali. 

Dalla grande interdipendenza e dialogo tra questi microrganismi, microbi e il loro ospite viene a definirsi quell’equilibrio noto come eubiosi, una condizione di “armonia” che contribuisce a proteggerci dai patogeni esterni e dall’insorgenza di patologie.

Inevitabilmente, essa è facilmente alterabile da svariate circostanze esterne come l’alimentazione, lo stress, patogeni infettivi e, purtroppo, dallo stesso trattamento con antibiotici.

Probiotici e fermenti lattici: caratteristiche e differenze 

Seppur spesso confusi tra loro e usati come sinonimi, i probiotici e i fermenti lattici presentano caratteristiche e capacità differenti di cui è importante tener conto nell’ottica di un ripristino dell’eubiosi.

Nello specifico, secondo la FAO e l’OMS, i probiotici sono quei “micro-organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”.

Parlare di probiotici, infatti, significa riferirsi a microrganismi non patogeni che, una volta somministrati, sono in grado di resistere all’azione del succo gastrico e della secrezione biliare e di insediarsi nell’intestino. Moltiplicandosi attivamente e aderendo alle cellule epiteliali, i probiotici impediscono la proliferazione di ceppi batterici patogeni ed esercitano la loro attività metabolica.

I fermenti lattici (o batteri lattici), invece, sono batteri in grado di fermentare e digerire il lattosio producendo acido lattico. Generalmente, una volta ingeriti, non sono in grado di sopravvivere al passaggio nello stomaco e di raggiungere il tratto intestinale e questo, in prima analisi, li rende differenti dai probiotici. Alla luce di questo presupposto, le loro eventuali proprietà benefiche non possono essere accertate, ma soprattutto di essi non sono note la composizione, la quantità e il dosaggio.

Al contrario, le specie microbiche utilizzate nella formulazione dei probiotici devono:

  • essere riconosciute come sicure per l’impiego umano (in Europa sono QPS Qualified Presumption of Safety, in US sono Generally Recognized As Safe, GRAS);
  • essere registrate in specifiche banche dati con indicazioni su specie, ceppo ecc.;
  • avere un patrimonio genetico conosciuto (genoma sequenziato);
  • non essere portatrici di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili; 
  • essere attive e vitali a livello intestinale in quantità tale da giustificare gli eventuali effetti benefici,
  • essere in grado di sopravvivere al basso pH dello stomaco, aderire alla mucosa intestinale dove persistere e moltiplicarsi. 

In particolare, i principali batteri  impiegati come probiotici sono lattobacilli, come L. rhamnosusL. acidophilusL. casei, L. reuteri,  bifidobatteri come B. breve, B. lactis e B. bifidum ma anche bacilli come Bacillus clausii e Bacillus coagulans e lieviti come Saccharomyces boulardii.

Synteract

La particolarità di Synteract si evince dall’interazione di tre ceppi batterici: Bifidobacterium breve M-16V, Bifidobacterium lactis HN019, Lactobacillus rhamnosus HN001.

l’interazione di questi tre ceppi batteri riesce a vivere bene contro l’acido e ad arrivare bene all’intestino rispetto ai ceppi singoli, resiste contro l’acido (ph gastrico) e arriva bene all’intestino rispetto ai ceppi singoli ed inoltre fornisce un effetto benefico quando viene assunto con un liquido tiepido come latte, acqua o cibo.

Questa peculiare attività rappresenta un elemento di forte differenziazione rispetto ai comuni fermenti lattici che presentano formulazioni con un solo ceppo batterico.

La sinergia dei ceppi batterici presenti in Synteract rappresentano un’ottima soluzione per i bambini quando presentano condizioni di disbiosi intestinali.

Può essere assunto durante i pasti e rappresenta un’ottima soluzione come supporto durante una terapia con antibiotici.

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