
La sindrome delle apnee notturne, la cui definizione medica è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, è una patologia cronica molto diffusa che comporta ripetute interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno che va dai 10 secondi a meno di 3 minuti. Il disturbo interessa più frequentemente gli uomini delle donne e nelle donne è più frequente dopo la menopausa.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è talmente diffusa che i numeri delle persone colpite sono paragonabili a quelli del diabete.
La gravità delle apnee dipende dal numero di eventi che si verificano durante la notte. Una persona è considerata affetta da apnea ostruttiva notturna se supera cinque eventi all’ora, accompagnati da evidenti sforzi respiratori.
QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI DELLE APNEE NOTTURNE?
Il paziente affetto da apnee notturne presenta alcuni sintomi facilmente identificabili.
Di notte:
- russamento abituale(tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi);
- pause respiratorie nel sonno (riferite dal partner);
- risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale);
- necessità di urinare frequentemente;
- eccessiva sudorazione.
Di giorno:
- sonnolenza e sensazione di stanchezza;
- cefalea mattutina;
- riduzione della concentrazione e dell’attenzione;
- variazioni dell’umore e alterazioni della personalità;
- riduzione della destrezza manuale;
COSA SUCCEDE DURANTE UN EVENTO DI APNEA?
Quando si dorme la muscolatura che mantiene dilatate le vie aeree subisce un leggero rilassamento, le pareti stesse si avvicinano e si occlude completamente il passaggio dell’aria causando l’apnea.
Durante ogni singola ostruzione il corpo è sottoposto a uno stress non indifferente. Se in una persona sana la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna si abbassano durante la notte, lo stesso non si può dire per chi soffre di apnee. In questi individui si registrano continui sbalzi pressori e una quota di ossigeno che arriva al cervello che può essere del 60 per cento, ben inferiore al normale valore del 90 per cento. Tutto questo può portare a seri problemi di salute come l’infarto e l’ictus.
Le apnee ostruttive del sonno, inoltre, possono provocare scompensi anche a livello cardiocircolatorio, innanzitutto perché il normale afflusso dell’ossigeno viene interrotto e in secondo luogo perché il cuore è costretto a pompare di più per garantire un’adeguata ossigenazione anche a livello periferico.
COME SI DIAGNOSTICANO LE APNEE NOTTURNE?
La diagnosi si basa prima di tutto sui sintomi riferiti dal paziente e dal partner. Il medico, in caso di sospetto, può sottoporre il soggetto a misurazioni strumentali di vari parametri attraverso:
La polisonnografia: consiste nella misurazione, durante alcune ore di sonno notturno, del flusso aereo, del livello di ossigeno nel sangue, della frequenza cardiaca, della mobilità respiratoria toracica e addominale e della postura nel sonno.
La poligrafia respiratoria (o monitoraggio cardio-respiratorio notturno): l’esame consiste nel monitoraggio dei principali segnali cardio-respiratori durante il sonno.
Altri esami possono essere prescritti:
- elettroencefalogramma (per esaminare l’attività elettrica del cervello).
- elettromiografia degli arti (per esaminare l’attività muscolare).
TRATTAMENTI
Ai pazienti che soffrono di apnee notturne viene consigliato di:
- perdere peso, se sono obesi o in sovrappeso;
- evitare bevande alcoliche e sonniferi;
- dormire su un fianco;
- trattare i disturbi eventualmente presenti a carico delle vie aeree superiori.
I trattamenti farmacologici sono volti sia a contrastare i sintomi che a correggere le cause del disturbo. In generale la terapia prevede:
- l’uso del CPAP(una mascherina simile a quella dell’ossigeno da mettere sul viso di notte, che mantiene una pressione nelle vie aeree del paziente per non farle chiudere),
- la chirurgia otorinolaringoiatrica,
- la terapia con Mad(Dispositivo di avanzamento mandibolare) e altre terapie posizionali
- dimagrimento(quando necessario).
QUALI SONO LE CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE DELLE APNEE NOTTURNE?
Le conseguenze a lungo termine delle apnee notturne sono svariate:
- i pazienti affetti da apnee notturne presentano una più alta incidenza di malattie cardiovascolari (aritmie; infarto miocardio; ipertensione arteriosa; insufficienza cardiaca, congestizia; ictus) causate dai ripetuti fenomeni di ipossia (carenza di ossigeno) che si verificano durante le apnee notturne e dalle oscillazioni della frequenza cardiaca e dei valori di pressione arteriosa;
- chi è affetto da apnee notturne ha maggior possibilità di sviluppare resistenza all’insulina;
- le apnee del sonno incidono anche sulle relazioni sociali, compromettendole, a causa della sonnolenza diurna e delle frequenti variazioni del tono dell’umore (depressione).
Fonti:
- https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/perche-anche-il-cuore-puo-risentire-delle-apnee-notturne
- https://www.vitalaire.it/apnee-notturne
- https://www.materdomini.it/malattie/apnea-notturna/