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Orticaria o allergia al freddo?

Avete mai sentito parlare di orticaria o allergia al freddo?

Cos’è?

L’orticaria da freddo è una particolare e rara forma di orticaria.

Essa rappresenta circa il 2-8% di tutte le forme di orticaria e presenta una sintomatologia caratterizzata da pomfi e arrosamenti che compaiono dopo il contatto con il freddo. Sia con oggetti gelati che in ambienti freddi.

I segni clinici, come l’arrossamento, hanno fortunatamente una durata piuttosto breve. Da circa un’ora fino al massimo di 48h.

Bisogna però fare una precisazione: l’orticaria da freddo non è un’allergia vera e propria.

Nelle allergie il nostro organismo regisce con reazioni di ipersensibilità perchè riconosce i cosidetti allergeni come sostanze non self (sostanze estranee all’organismo). Quando il sistema immunitario riconosce un allergene viene rilasciata l’istamina a partire dai mastociti. L’istamina è il neurotrasmettitore responsabile dei segni clinici di una reazione allergica, tra cui pomfi, eritema, arrossamento, asma, broncocostizione ecc.

Pare che in alcune persone i mastociti siano cosi sensibili al freddo che al contatto si degradano rilasciando istamina. Questo meccanismo non è del tutto chiaro, ma sembra essere quello più plausibile considerando che il freddo non può essere classificato come allergene.

Questa patologia inoltre può essere associata ad asma e iperreattività bronchiale. L’orticaria da freddo in alcuni casi si risolve da sola, tuttavia in casi gravi può portare a sintomi sistemici per cui non va assolutamente sottovalutata.

Cosa fare?

Come sempre la prevenzione svolge un ruolo determinante: una volta che ci viene diagnosticata bisogna prestare molta attenzione, evitando escursioni termiche, bagni in acque gelate, limitare l’esposizione in luoghi molto freddi ed eventualmente seguire una terapia farmacologica a base di antistaminici (su consiglio del medico).

Tra tutti i fattori di rischio quello più pericoloso sembra essere il bagno in acque fredde senza opportune misure precauzionali. In alcuni casi si sono registrati perfino shock anafilattici e annegamenti.

Se si pensa di soffrire di tale patologia vi consiglio di contattare il vostro medico.

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