fbpx

I deodoranti: li conosciamo davvero?

Uno dei prodotti per la cura e il benessere della persona a cui difficilmente riusciremmo a rinunciare è sicuramente il deodorante.

Dagli antitraspiranti, ai batteriostatici, agli adsorbenti, a quelli ad azione anti-enzimatica batterica, ai cosiddetti “coprenti”: le tipologie di deodoranti disponibili sul mercato sono numerose; ma come funzionano? E, soprattutto, come scegliere il cosmetico in grado di soddisfare al meglio le nostre esigenze?

Procediamo con ordine, prendendo in esame il meccanismo d’azione dei vari tipi di deodorante, per scegliere il prodotto più adatto alla nostra pelle con maggior consapevolezza.

Come funzionano gli antitraspiranti?

Questa tipologia di deodoranti esplica la sua azione grazie ad ingredienti quali sali di alluminio, zinco e sostanze similari che, in presenza di acqua o di soluzioni acquose come il sudore, reagiscono dando luogo a prodotti che riducono il secreto delle ghiandole sudoripare. 

Gli antitraspiranti non agiscono, dunque, sul meccanismo di formazione dell’odore, bensì sull’attività escretrice delle ghiandole stesse, riducendola addirittura del 50%.

Gli antitraspiranti bloccano l’attività delle ghiandole sudoripare?

Risposta negativa: non la bloccano completamente, ma moderano la fuoriuscita del sudore. 

Sono, dunque, molto efficaci per sudorazioni abbondanti.

Se mal utilizzati (ad esempio con applicazioni eccessive in quantità e frequenza, anche ripetute a intervalli troppo brevi, oppure senza accurata detersione/rimozione prima della riapplicazione), nell’uso continuato, possono, tuttavia, provocare la cosiddetta idrosadenite. In parole semplici? Una patologia causata dall’eccessiva occlusione che i sali determinano precipitando all’interno del dotto ghiandolare.

Un passato travagliato

In passato, gli antitraspiranti sono stati accusati di:

  • Determinare l’insorgenza di irritazioni e allergie;
  • Provocare tossicità sistemica;
  • Favorire l’insorgenza del tumore al seno.

C’è un fondo di verità? Ad oggi, l’ipotesi di tossicità sistemica non è stata sufficientemente argomentata e provata. Per di più, numerosi studi scientifici ed articoli apparsi su importanti riviste hanno dimostrato che non esiste alcuna connessione tra l’uso di antitraspiranti e il tumore al seno.

Qual è il meccanismo d’azione dei batteriostatici?

Gran parte dei prodotti a funzione deodorante è basata sull’attività batteriostatica. In altre parole? Sulla capacità di alcuni ingredienti di impedire un’eccessiva proliferazione batterica e, quindi, una decomposizione dei secreti ghiandolari sovrabbondante. Il fine ultimo? Evitare l’ossidazione del sudore e il conseguente sviluppo dell’odore sgradevole. 

Quali sono le peculiarità dei deodoranti ad azione batteriostatica?

Le sostanze maggiormente impiegate in questa tipologia di deodoranti sono il tricloroidrossidifeniletere, noto come Triclosan, la clorexidina (INCI: Chlorhexidine) e il farnesolo (INCI: Farnesol). È importante che questi ingredienti siano presenti in formula in concentrazioni tali da ridurre la crescita dei microrganismi cutanei (azione batteriostatica), ma senza eliminarli completamente (azione battericida). Il motivo? Evitare un eccessivo squilibrio della flora batterica naturale.

I deodoranti ad azione batteriostatica contengono sempre almeno una sostanza “coprente l’odore” (profumo) e spesso ingredienti che, mentre svolgono una leggera azione antimicrobica, producono anche una gradevole profumazione. Qualche esempio? Gli oli essenziali quali il limonene, il bergamotto e il pino silvestre. Il tallone d’Achille di queste sostanze? Il fatto di essere potenziali allergizzanti.

Come funzionano, invece, i deodoranti cosiddetti adsorbenti?

Interferiscono con la sudorazione come gli antitraspiranti? Negativo. 

Modificano la flora batterica residente come i batteriostatici? Neanche. 

E allora, qual è il loro meccanismo d’azione? I deodoranti cosiddetti adsorbenti captano le molecole che producono l’odore sgradevole e le annientano: la funzione deodorante è, infatti, svolta da sostanze che letteralmente “adsorbono” gli eccessi di umidità e i derivati maleodoranti che si formano, impedendone la liberazione nell’ambiente. Qualche esempio di ingrediente ad azione adsorbente? I derivati dello zinco, gli ossidi di magnesio e il talco.

Nonostante siano ben tollerati, l’azione di questa tipologia di deodoranti è blanda: per tale motivo, nella formulazione è sempre richiesta la presenza di altri principi attivi, in grado di conferire al prodotto anche leggere profumazioni.

E i deodoranti ad azione anti-enzimatica batterica?

Questa tipologia di deodoranti agisce sul meccanismo che causa la formazione del cattivo odore: bloccano, infatti, l’attività degli enzimi utilizzati dai batteri per degradare le componenti del sudore.

I deodoranti ad azione anti-enzimatica batterica contengono, in genere, trietilcitrato e sostanze antiossidanti.

Per quanto riguarda la tollerabilità cutanea? Sono in genere ben tollerati, in quanto rispettano la fisiologia della pelle.

E da ultimo, i deodoranti profumanti?

Sono prodotti che sfruttano una dose consistente di sostanze profumanti quale unico mezzo per combattere gli odori corporei. Come può essere, quindi, definito il loro effetto? Coprente: cercano, infatti, di coprire o mascherare il cattivo odore con una nota odorosa più piacevole e marcata.

Alcuni deodoranti profumanti contengono, inoltre, oli essenziali che, oltre a camuffare gli odori, svolgono anche una blanda azione batteriostatica.

I deodoranti profumanti hanno qualche punto debole? Purtroppo sì:

  • La loro azione è, infatti, limitata nel tempo;
  • Se la zona ascellare non è stata ben detersa, la loro applicazione può, a contatto con il sudore, dare luogo a “miscugli” molto più sgradevoli dell’odore naturale;
  • Possono irritare la pelle ed aumentare il rischio di sviluppare dermatiti.

Che cosa si evince quindi? Che il loro utilizzo deve essere ben ponderato.

La domanda delle domande: è sufficiente il solo uso del sapone per combattere i cattivi odori?

Assolutamente no: dopo poche ore, infatti, il sudore è sottoposto nuovamente all’attacco dei batteri responsabili della sua comparsa. Il deodorante, in ogni sua forma e tipologia di azione, è quindi quel cosmetico che permette di contrastare la formazione degli odori corporei sgradevoli.

Qualche consiglio per un’applicazione corretta del deodorante?

  • Il deodorante deve essere applicato subito dopo il lavaggio e l’asciugatura dell’area e distribuito esclusivamente nel cavo ascellare: spruzzarlo sul torace, così come sui vestiti, è inutile e potrebbe anche rivelarsi dannoso;
  • Se soggetta a rasatura, la pelle del cavo ascellare può risultare più sensibile ed essere frequentemente soggetta ad irritazioni. Come prevenire? Ricorrendo al rasoio nelle ore serali ed attendendo almeno 6 ore prima di applicare il deodorante o di esporsi al sole. Un vantaggio della pelle priva di peli? L’utilizzo di una quantità inferiore del deodorante in questione;
  • In caso di cute sensibile, è opportuno prediligere deodoranti privi di alcool, spesso causa di irritazioni, e senza profumi, per evitare possibili allergie. È importante, inoltre, evitare quei prodotti che blocchino l’attività delle ghiandole. Un esempio? I cosiddetti “7 giorni”.

Sono sconsigliate anche le soluzioni in stick e roll-on in quanto possono favorire la macerazione della pelle.

Per pelli sensibili e predisposte alle irritazioni è, pertanto, utile preferire i prodotti in crema: questi ultimi svolgono, infatti, un’azione deodorante più tollerata e aiutano il ripristino delle condizioni cutanee fisiologiche;

  • I deodoranti roll-on si possono facilmente inquinare: la sfera, girando, può portare all’interno del prodotto peli ed impurità. Qualche accorgimento? Avere maggior cura nella pulizia di questa tipologia di packaging;
  • Evitare sempre abusi nell’uso: il deodorante è comunque un “elemento” che si inserisce nel delicato equilibrio della microflora cutanea; per di più, per questa categoria di cosmetico il rischio di effetti indesiderati è piuttosto alto, se si considerano le eventuali irritazioni, gli arrossamenti, i fenomeni allergici locali e le infiammazioni delle ghiandole sudoripare ascellari che possono manifestarsi soprattutto in quei soggetti con cute sensibile;
  • I meccanismi di sudorazione dei bambini sono diversi rispetto a quelli degli adulti: l’uso dei deodoranti è, di conseguenza, sconsigliato. Per i bambini più grandi, il deodorante può essere previsto, tenendo però presente che l’assorbimento percutaneo è maggiore se paragonato a quanto avviene negli adulti: in tal caso, dovrebbe pertanto essere consigliato solo l’uso di prodotti deodoranti specifici “baby”.

Per concludere

I deodoranti rappresentano ormai quella categoria di cosmetici alla quale in pochi riescono a rinunciare. Sono disponibili nelle più svariate forme: dagli stick, ai roll-on, agli spray con propellente, ai vapo senza gas propellente, ai deodoranti in gel, in crema, in pasta grassa anidra, in polvere o addirittura in micro-emulsione. Ed è proprio grazie a questa grande varietà di forme cosmetiche e ai diversi meccanismi d’azione sfruttati per la deodorazione che possiamo scegliere il prodotto più adatto alle nostre esigenze, ricordando sempre che: il deodorante è quel cosmetico che consente di contrastare la formazione di odori corporei sgradevoli; ne è consigliabile l’uso, ma non l’abuso!

FONTI

Cosmetic Technology 5 – 2020

Dott.ssa Elena Pascucci

Laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche. Master di II livello in Scienza e tecnologia cosmetiche. Si occupa della stesura di articoli di dermocosmesi.

Notificami
guest
1 Comment
Inline Feedbacks
View all comments
Sofia Cerisoli
Sofia Cerisoli
28 Luglio 2021 7:25

Molto interessante, grazie