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CIBO & SALUTE: LA TIROIDE – ASPETTI NUTRIZIONALI

La tiroide è una ghiandola endocrina posta a livello del collo, davanti alla trachea, costituita da due lobi collegati da un istmo mediano.

La tiroide produce gli ormoni tiroidei, il T3 (la forma attiva) e il T4 (la forma non attiva), sono regolati da TRH e TSH prodotti rispettivamente da ipotalamo e ipofisi, e a loro volta regolano il TRH e il TSH.

La tiroide con i suoi ormoni ha effetti sia sul metabolismo lipidico, glucidico e proteico, sia sui tessuti periferici, a livello dell’encefalo, del fegato, del rene, del cuore, dell’ipofisi, dell’osso, del tessuto adiposo e anche a livello intestinale. È quindi evidente che un suo corretto funzionamento è di vitale importanza. 

FATTORI NUTRIZIONALI CHE INFLUENZANO LA FUNZIONALITA’ TIROIDEA

Affinché la tiroide possa funzionare correttamente sono importanti, da un punto di vista nutrizionale, corretti apporti e livelli di iodio, selenio, tirosina, zinco, vitamine E, B2, B3, B6, C, D. 

Fattori nutrizionali che influenzano positivamente la sensibilità delle cellule all’azione degli ormoni tiroidei sono lo zinco e la vitamina A.

Una dieta deficitaria da un punto di vista calorico e l’esposizione agli interferenti endocrini influenzano negativamente la funzionalità tiroidea e l’azione dei suoi ormoni. 

Un elevato indice di massa corporeo e soprattutto un’elevata percentuale di massa grassa (fattori a loro volta spesso coinvolti nel presentarsi della sindrome metabolica) sono stati messi in relazione con la comparsa di noduli tiroidei e cancro alla tiroide.

Ricordiamo inoltre che sono importanti adeguati livelli di attività fisica.

LO IODIO

Lo iodio è un oligoelemento che si trova sia naturalmente negli alimenti, sia in qualità di elemento aggiunto alle fonti alimentari fortificate, come accade per esempio nel sale da cucina iodato. 

Gli alimenti naturalmente più ricchi di iodio sono i frutti di mare e le alghe marine. Negli alimenti di origine vegetale la concentrazione di iodio dipende dalla concentrazione di tale elemento nel terreno. In alcune aree la concentrazione nel terreno è particolarmente bassa, per tale ragione ci sono regioni del nostro pianeta in cui i disturbi da carenza di iodio erano assai frequenti, il più evidente tra i quali era la comparsa del gozzo, dovuto all’ingrossamento della ghiandola tiroidea. Al giorno d’oggi le conoscenze a riguardo e la conseguente diffusione di alimenti fortificati hanno permesso di ridurre in modo significativo la carenza di iodio nelle popolazioni colpite.

L’assorbimento dello iodio avviene a livello gastrointestinale e la sua escrezione invece avviene quasi esclusivamente per via renale (98%).

I valori di assunzione adeguata in età adulta sono di 150 μg/die sia nell’uomo che nella donna. In gravidanza e in allattamento tale valore sale a 200 μg/die. Per i bambini da 1 anno a 10 anni di età il valore di assunzione adeguata è di 100 μg al giorno, da 11 a 17 anni sale a 130 μg/die.

Lo iodio ha un’importanza essenziale per il nostro organismo essendo un costituente fondamentale degli ormoni tiroidei. La carenza di iodio, in generale, è associata alla comparsa di gozzo e ipotiroidismo, mentre un eccesso di iodio può essere causa di ipertiroidismo e patologie autoimmuni della tiroide. 

Più nello specifico, in base all’età in cui la carenza di iodio si presenta, possono presentarsi una serie di disordini correlati. Nel feto può indurre anomalie congenite, cretinismo, mortalità perinatale; nel neonato ipotiroidismo neonatale e gozzo neonatale; nell’adolescente gozzo, ipotiroidismo neonatale, ritardo mentale, ritardo di accrescimento; nell’adulto gozzo, ipotiroidismo, deficit intellettivo. 

IL SELENIO 

Il selenio è un oligoelemento presente in vari alimenti. La sua concentrazione in essi dipende dalla concentrazione nel suolo. Il suo contenuto nelle fonti alimentari può essere di conseguenza modulato, addizionando selenio al suolo oppure ai mangimi si possono ottenere degli alimenti fortificati. 

Il selenio è contenuto in: germe di grano, avena, pane integrale, riso integrale, rape, aglio, orzo, pesce, carne, acqua in contenuti variabili da circa 100 a 5 μg. La forma organica viene assorbita in modo migliore rispetto alla forma non organica. Le fonti principali sono quindi quelle di origine animale, seguite da quelle di origine vegetale e dall’acqua. La maggior parte del selenio viene assorbita a livello dell’intestino tenue ed escreta attraverso i reni (60%) e in parte minore attraverso l’intestino (35%), il sudore e la saliva (5%). 

L’assunzione raccomandata di selenio in età adulta è di 55 μg/die. Tale livello è accresciuto in gravidanza e in allattamento (rispettivamente 60 e 70 μg al giorno). Nei bambini da 1 a 3 anni l’assunzione raccomandata è di 19 μg/die, tale livello cresce poi progressivamente (4-6 anni 25 μg, 7-10 anni 34 μg).

L’eccessiva assunzione di selenio, molto rara, può presentarsi laddove la concentrazione a livello del suolo sia molto elevata. La selenosi (intossicazione da selenio) può presentarsi quando i livelli di assunzione giornalieri raggiungono i 400 μg. Si presenta con sintomi di natura di varia natura, tra i quali a livello gastrointestinale e neurologico.

A livello della tiroide la carenza di selenio può essere causa di gozzo e ipotiroidismo e sembra essere anche coinvolta nelle tiroiditi autoimmuni. Il selenio è incorporato nelle selenioproteine della tiroide, le quali svolgono un importante ruolo antiossidante, anche agendo sinergicamente con la vitamina E. Il selenio è anche incorporato nelle iodiotironine deiodinasi, svolgendo un ruolo fondamentale per il metabolismo degli ormoni tiroidei.  

FONTI

Caputo et al., Dieta e tiroide, 2018

M. T. Murray, Guida medica agli integratori alimentari

Società Italiana di Nutrizione Umana https://sinu.it/2019/07/09/minerali-assunzione-raccomandata-per-la-popolazione-pri-e-assunzione-adeguataai/

Ventura et al., Selenium and Thyroid Disease: From Pathophysiology to Treatment, International Journal of Endocrinology, 2017

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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