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L’analisi del microbiota intestinale

Il microbiota intestinale, ovvero l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino, è modificato da numerosissimi fattori. Sin dalla nascita, la tipologia di parto (parto naturale o cesareo), determina delle differenze nella sua composizione, come anche la tipologia di allattamento. A mano a mano, crescendo, si viene a creare il nostro unico e specifico microbiota, che ci accompagnerà, modificandosi in base all’età e a tutta una serie di stimoli, per il resto della nostra vita.

EUBIOSI E DISBIOSI

Nell’individuo sano c’è una condizione di eubiosi, ovvero un equilibrio tra i vari microrganismi. Quando questo equilibrio viene perturbato, per esempio da un’alimentazione scorretta protratta nel tempo, l’assunzione di farmaci (soprattutto se prolungata e ripetuta, come un uso improprio e spropositato di antibiotici), patologie, si viene a creare una condizione di disbiosi. L’equilibrio tanto importante per la salute, non solo quella dell’intestino, ma di tutto l’organismo, viene a mancare. C’è, quindi, la proliferazione di microrganismi che hanno effetti negativi sulla nostra salute. 

METODI PER ANALIZZARE IL MICROBIOTA

Abbiamo, a questo punto, compreso che il microbiota e la sua composizione, sono legati al nostro stare in salute o meno. La proliferazione di determinati microrganismi, piuttosto che quella di altri, è stata associata a diverse patologie, e anche al sovrappeso e all’obesità. Poter quindi determinare, in modo accurato, la composizione del microbiota rappresenterebbe un grande risorsa. 

Purtroppo, però, ad oggi, non esiste ancora un metodo universalmente valido e riconosciuto. I metodi esistono, ma ciascuno di essi ha dei limiti.

Alcuni di questi metodi sono:

-analisi di un campione di feci

-campioni da endoscopia

-campioni da fluido intestinale aspirato

-dispositivi per campionamento ingeribili  

ANALISI DI UN CAMPIONE DI FECI

Il primo, noto ai più, è quello che permette di conoscere la composizione del microbiota attraverso l’analisi di un campione delle feci. Il vantaggio è sicuramente quello di essere un metodo poco invasivo. Il campione può essere raccolto in casa, dopo essersi muniti di un apposito kit, e quindi inviato o portato al laboratorio che si occuperà di analizzarlo. Il primo grande problema si pone proprio qui: lo stoccaggio. Affinché la composizione del campione si alteri il meno possibile, questo andrebbe conservato a temperature bassissime, impensabili da poter raggiungere con metodi facili e “casalinghi”. Parliamo, infatti, di temperature pari a -80°C. Si può quindi pensare che una raccolta e una conservazione utile allo scopo potrà essere eseguita soltanto in strutture preposte, con tutti i costi correlati. 

L’altro grande problema che si pone è quello che, in realtà, il campione non è correlabile, in modo accurato, alla vera composizione del microbiota del soggetto. Questo perché, si è visto, che ci sono notevoli differenze tra il microbiota fecale e quello della mucosa intestinale. Sicuramente alcune informazioni potranno essere evinte, ma si tratta, tuttavia, di informazioni parziali. 

RACCOLTA DI CAMPIONI TRAMITE ENDOSCOPIA, FLUIDO ASPIRATO, METODI CHIRUGICI

Il problema, o i problemi, correlati all’utilizzo di questi metodi sono: si tratta di tecniche invasive, complesse, possono esserci problemi di contaminazione, possono esserci rischi per il soggetto che si sottopone a tali metodiche (per esempio sanguinamento e/o rischio di infezione), si possono ottenere informazioni riguardo alla composizione del microbiota in un determinato sito, ma non sulla composizione dell’intero microbiota e, inoltre, non tutti i siti di interesse possono essere facilmente raggiunti, o non possono essere raggiunti affatto. 

DISPOSITIVI PER CAMPIONAMENTO INGERIBILI

Sono stati sviluppati, e sono in via di sviluppo, dei dispositivi ingeribili che possono essere monitorati tramite una connessione senza fili dall’esterno, e che sono in grado di raccogliere campioni mentre “viaggiano” attraverso il nostro intestino. 

Anche qui, almeno inizialmente, il grosso problema era quello della contaminazione del campione. Tuttavia, si sta lavorando alla creazione di dispositivi che non presentano questa tipologia di problematica. 

Il vantaggio di un dispositivo ingeribile è sicuramente quello della non invasività, dato che è wireless. Resta però il problema della conservazione e, sicuramente, anche quello del prezzo. 

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COSA POSSIAMO FARE IN CONCRETO

Un’accurata anamnesi, la collaborazione tra il medico e specialisti della nutrizione umana, l’attenzione a segni e sintomi, e le sempre maggiori conoscenze riguardo al mondo del microbiota, possono essere un aiuto concreto quando si parla di salute intestinale. 

Oltre al limitare le sollecitazioni negative, possiamo intervenire, favorendo l’eubiosi, attraverso:

probiotici

-prebiotici

-simbiotici

-postbiotici

In breve, ricordiamo che i probiotici sono microrganismi vivi, che possono essere assunti tramite il consumo di yogurt o altri alimenti fermentati, o tramite, per esempio, capsule o pastiglie. Se si sceglie di acquistare dei probiotici in farmacia sarebbe bene informarsi bene riguardo alla loro corretta modalità di conservazione. Trattandosi di microrganismi vivi, spesso, per preservare la loro integrità, è necessario refrigerarli. 

I prebiotici sono rappresentati dal “cibo” per i nostri microrganismi. Si tratta di componenti che non risultano digeribili per il nostro organismo, ma sono in grado di stimolare la crescita e/o l’attività di specifici microrganismi. Possiamo citarne alcuni: β-glucani, galatto-oligosaccaridi, arabinoxilani, destrine resistenti, fruttani, polifenoli come per esempio i flavanoli del cacao.

I simbiotici combinano probiotici e prebiotici.

I postbiotici o metabiotici, ovvero fattori secreti da microrganismi vivi o rilasciati in seguito a lisi dei batteri. La sostanziale differenza con i probiotici sta nel fatto che non si tratta, in questo caso, di microrganismi vivi. 

FONTI

Tang Q, Jin G, Wang G, Liu T, Liu X, Wang B and Cao H (2020) Current Sampling Methods for Gut Microbiota: A Call for More Precise Devices. Front. Cell. Infect. Microbiol. 10:151. doi: 10.3389/fcimb.2020.00151

Il microbiota nel controllo del peso – manuale pratico per medici e nutrizionisti – S. Soligon -2020 – Clorofilla editoria scientifica

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Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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