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Earworm: quando una musichetta ti entra in testa

Earworm: quando una musichetta ti entra in testa

Vi è mai capitato di avere in testa sempre lo stesso motivetto, sentito in una pubblicità o in una canzone? Non siete matti: questo fenomeno, detto earworm, avviene quando non si riesce a impedire la ripetizione continua di una musica nella mente. In questo articolo faremo un breve excursus sull’earworm, sulle funzionalità mnemoniche che ne derivano e su come lavora la nostra mente.

Earworm

Il tarlo dell’orecchio, o öhrwurm (così chiamato dai ricercatori tedeschi a fine ’800, o earworm per gli inglesi), è molto comune: circa il 98% delle persone sa di cosa si tratta. Nel 1987 questi episodi vennero definiti come “parassiti” musicali del cervello e successivamente furono rinominati dagli psicologi cognitivi con la sigla INMI, cioè Immagini Musicali Involontarie. 

Queste immagini si riferiscono a esperienze mentali coscienti della musica che avvengono spontaneamente e senza sforzi deliberati per avviarle. 

L’earworm è un fenomeno psicologico universale e la sua funzione non è ancora compresa appieno. Secondo i ricercatori serve al cervello a rilassare la mente e mettere ordine nella memoria involontaria.

Caratteristiche

Gli studi finora condotti sul fenomeno dell’earworm hanno dimostrato grandi differenze individuali: per alcuni è un occasionale e piacevole sottofondo musicale, mentre per altri è un fastidioso ritornello di cui non riescono a liberarsi. 

Per pochi individui il ritornello diventa un’ossessione fastidiosa (e in questo caso diventa sintomatico di una patologia ossessivo-compulsiva).

Sul perché si installino nell’orecchio, l’ipotesi più gettonata è che gli earworm attivino la corteccia uditiva primaria sinistra nel cervello (regione connessa con l’udito).

Un docente di marketing, James Kellarsi, ha individuato le caratteristiche intrinseche del brano musicale che scatena gli earworm:

1. ripetitività di certe strutture musicali, come per esempio i ritornelli

2. semplicità musicale

3. incongruità tra testo e musica

4. incongruità tra ritmo e metrica

Nel marketing infatti lo studio di questo tipo di evento è funzionale alla vendita delle pubblicità, per creare motivi “fastidiosi” ma orecchiabili e facili, irresistibili dal punto di vista neurologico per attirare potenziali clienti.

Come si scatenano gli earworm

La ricerca sulle dinamiche degli earworm spiega che questi avvengono secondo un processo generato da un innesco interno (pensiero/sentimento) o esterno (stimolo percepito). In seguito l’evento procede fino a un punto di interruzione non definito in cui si conclude una singola immagine che torna al punto di partenza.

Un episodio può comprendere una o più sezioni di musica, ognuna delle quali può essere o meno ripetuta, vissuta come un flusso ininterrotto di musica mentale. 

Immagini mentali (INMI)

Le immagini mentali coprono l’intero spettro di tutte le esperienze sensoriali rivissute nella mente senza la necessità di stimoli percettivi esterni (comprese le immagini uditive e olfattive). 

La ricerca sulle immagini musicali si è allargata al dominio delle neuroscienze cognitive, producendo prove che l’attivazione del cervello durante la musica immaginata e percepita è notevolmente simile.

Gli earworm sono un argomento popolare nella psicodinamica, in grado di fornire informazioni sulle più ampie funzioni cognitive di attenzione, memoria e coscienza.

Generalmente le persone valutano le INMI come un’esperienza positiva o neutra e secondo alcuni studi la valutazione soggettiva della loro gradevolezza dipende dalle caratteristiche dell’esperienza: ad esempio l’aumento della ripetizione della musica dà una valutazione negativa, soprattutto se questa è sgradita; le canzoni meno conosciute e meno apprezzate invece vengono percepite in loop più spesso. 

Esiste una cura per gli earworm?

Secondo gli studi le strategie per allontanare gli earworm spesso li aggravano ulteriormente. Gli esperti collegano questa scoperta alla teoria del controllo mentale secondo cui i tentativi di monitorare i contenuti della coscienza per bloccare determinati pensieri possono essere controproducenti.

Le strategie più utilizzate sono dette di spostamento e sono due: 

  1. spostamento generale che consiste nel concentrarsi sul lavoro
  2. spostamento specifico, cioè pensare ad un altro motivetto

Earworm come strumento mnemonico

Il consolidamento della memoria è funzionale per gli earworm e si ipotizza siano un riflesso cosciente di un processo continuo, solitamente inconscio, che imprime nuovi ricordi musicali nella memoria a lungo termine.

Gli earworm sono sistemi di consolidamento mnemonico in cui la musica aiuta a ricordare gli avvenimenti cui è legato quel brano, per questo risultano utili nel far riemergere i ricordi cui sono legati.

Gli studi condotti sulle capacità cognitive chiave, quali attenzione e memoria di lavoro, hanno rivelato che è più frequente quando le persone si sentono assonnate e annoiate o quando intraprendono un’attività con un basso carico cognitivo.

Ricordi involontari e volontari

L’esperienza mentale di ripetizione di un breve frammento di una melodia è una delle forme più onnipresenti di cognizione spontanea.

La maggior parte degli studi sulla memoria classici si concentrano sulla comprensione dei ricordi che vengono recuperati tramite processi di ricerca strategici e deliberati.

Ricerche recenti hanno evidenziato l’importanza del recupero involontario della memoria come esperienza frequente e prevalente nel corso della vita, sostenendo che la musica è la memoria involontaria che si incontra più spesso.

Immagini volontarie e involontarie sembrano entrambe manifestazioni quotidiane relativamente innocue di processi di pensiero che in alcuni casi possono emergere in versioni cliniche più estreme.

I processi di memoria involontaria sono cali di attenzione volti a mantenere la continuità della narrazione della vita e l’aiuto alla risoluzione dei problemi.

I ricordi volontari sono il richiamo generico di eventi riassunti e vengono recuperati più lentamente dando risposte emotive più attenuate.

Le differenze nei modelli di attivazione cerebrale sono associate alla modalità di recupero iniziale, mentre modelli di attivazione simili sono associati al successo del recupero sia involontario sia volontario di memorie episodiche.

Studi futuri

Le ricerche suggeriscono l’universalità del fenomeno earworm che in qualche modo risulta prevedibile e controllabile. Secondo gli scienziati ci sono ancora molte opportunità per studiare questo evento, che potrebbe portare a nuovi interventi per trattare il disturbo ossessivo-compulsivo, le malattie psichiatriche e al potenziale controllo dei fenomeni cognitivi involontari in generale. 

 

Fonti

“Involuntary musical imagery as a component of ordinary music cognition: A review of empirical evidence” – Lassi A. Liikkanen, Kelly Jakubowski – University of Helsinki, Finland; Durham University, UK.

“Involuntary and voluntary recall of musical memories: A comparison of temporal accuracy and emotional responses” – Kelly Jakubowski, Zaariyah Bashir, Nicolas Farrugia, Lauren Stewart – Durham University, UK; University of London, London, UK; IMT Atlantique, Brest, France; Aarhus University and The Royal Academy of Music Aarhus, Aalborg, Denmark.

“Sticky tunes: how do people react to involuntary musical imagery?” – Victoria J. Williamson, Lassi A. Liikkanen, Kelly Jakubowski, Lauren Stewart – Lucerne University of Applied Sciences and Arts, Luzern, Switzerland; University of Sheffield, UK; Helsinki Institute for Information Technology HIIT, Aalto University, Espoo, Finland; University of London, UK.

www.focus.it

Annalisa Spadafora

Studentessa in CTF, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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