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Il benzoilperossido, un rimedio efficace contro l’acne

Sapete che i giovani italiani tra i 15 ed i 17 anni sono tra gli europei che maggiormente soffrono di acne? Ebbene si,  per molti si tratta di una vera e propria sofferenza: soprattutto in età adolescenziale,  l’acne rappresenta per chi ne è soggetto un malessere fisico e talvolta anche psicologico, poiché, specialmente nelle forme più severe, le lesioni acneiche possono rendere meno gradevole l’aspetto del viso e quindi incidere sulle capacità relazionali dei soggetti colpiti . Inoltre, se è vero che l’acne si manifesta soprattutto nei giovani tra i 12 e 24 anni, è altrettanto probabile che questi ultimi ne saranno ancora affetti in età adulta. Percui, assodato che si tratta di una patologia davvero ostica, è bene correre ai ripari non appena si manifestano i primi sintomi.

Il dermatologo può scegliere il giusto protocollo terapeutico, che determini la regressione della malattia e il mantenimento a lungo termine degli obiettivi raggiunti.

Come scegliere il giusto approccio terapeutico?

La scelta della terapia dipende dal tipo di acne e dall’estensione delle lesioni e comprende l’utilizzo imprescindibile di un trattamento topico, che di per sé può essere sufficiente nell’ acne lieve (ovvero caratterizzata da comedoni aperti e chiusi con poche papule e pustole), ma che solitamente non basta nel trattamento della acne moderata-grave (caratterizzata cioè da numerose papule e pustole, nonchè da rari noduli infiammati, talvolta anche su torace e dorso). In quest’ultima situazione è necessario il parere del medico specialista, che assocerà ai farmaci topici anche quelli sistemici.

Cos’è il BENZOILPEROSSIDO?

Il benzoilperossido (BPO) è uno degli agenti topici per il trattamento dell’acne più comunemente utilizzato, addirittura in tale condizione il suo impiego è iniziato fin dagli anni ’60. Si tratta di una molecola ad azione cheratolitica, sebostatica e antibatterica. Essa si è rivelata particolarmente efficace nei confronti del P.acnes ( il Propionebacterium acnes, batterio abitualmente presente nei follicoli piliferi, che in determinate condizione favorisce lo sviluppo delle lesioni acneiche):il BPO , grazie alla sua lipofilia, penetra in profondità nel follicolo sebaceo, dove rilascia radicali liberi dell’ossigeno, che ossidano le proteine batteriche causando la morte del batterio; inoltre la sua peculiarità è quella di non indurre lo sviluppo di resistenza batterica.

Generalmente un trattamento con BPO ha una durata minima di 6/12 settimane.

Pro e contro dell’impiego topico di BPO

In commercio esistono numerosi preparati a base di BPO : creme o gel oppure detergenti a risciacquo e la concentrazione di BPO ivi presente può variare dal 2,5 al 10 %.

Una crema a base di BPO va applicata, ad esempio, sul viso in piccola quantità, con le punta delle dita, direttamente sulle zone interessate, preferibilmente la sera. E’ opportuno iniziare il trattamento topico con BPO partendo da basse concentrazioni e usando piccole quantità di prodotto, per poi via via incrementarle. Infatti, sebbene il benzoilperossido rappresenti uno dei rimedi più impiegati per il trattamento dell’ acne lieve-moderata, è altrettanto vero che per la sua azione perossidante (può decolorare tessuti e peli) può esplicare una serie di effetti indesiderati: tra questi il più frequente è l’ irritazione cutanea, che si manifesta come eritema (arrossamento della pelle), talvolta accompagnato da fenomeni di secchezza cutanea e/o di desquamazione della pelle. Tuttavia, si tratta di effetti collaterali generalmente transitori, che solitamente non impediscono la prosecuzione del protocollo terapeutico con BPO.

Il BPO può indurre fotosensibilizzazione, perciò è preferibile utilizzarlo di sera, per poi detergere il viso al risveglio ed evitarne l’impiego durante la stagione estiva oppure se si desidera effettuare lampade abbronzanti. In ogni caso sarebbe opportuno farsi consigliare dallo specialista una protezione solare non comedogenica in modo da prevenire reazioni di fotodermatosi, che peraltro possono determinare la comparsa di segni rossastri in luogo delle lesioni acneiche guarite.

In quali prodotti farmaceutici ritroviamo il BPO?

La peculiarità di agire indipendentemente dalla resistenza batterica rende il BPO candidato ideale per la terapia combinata con antibiotici topici o sistemici.

Ad esempio, in commercio esistono preparati a base di BPO e clindamicina, usati per lo più nelle forme di acne infiammatoria papulo- pustolosa. La clindamicina è l ‘antibiotico topico più usato nel trattamento dell’ acne e si ipotizza agisca con meccanismi anti infiammatori ed effetti antibatterici con riduzione della carica di P.acnes.

Un altro binomio molto comune nei preparati antiacne è quello di BPO ed adapalene; quest’ultimo è un retinoide, ovvero un derivato della vitamina A che svolge un azione anti-infiammatoria ed un’ azione di normalizzazione del disturbo di cheratinizzazione( quest’ultimo co-responsabile dell’insorgenza dell’acne) , determinando la creazione di condizioni sfavorevoli alla proliferazione del P.acnes; inoltre migliora la penetrazione cutanea di altri prodotti per uso topico, grazie all’assottigliamento dello strato corneo che determina.

Ricordate che…

L’ applicazione dei preparati antiacne con BPO, ovviamente, deve essere successiva ad una detersione del viso ed eventualmente seguita dall’ impiego di una crema lenitiva ed idratante non comedogenica, per contrastare un’ eventuale sensazione di pelle che tira.

 

Dott.ssa Veronica Orciuoli

Dott.ssa in Farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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