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BETA-GLUCANI: COSA SONO? PERCHE FANNO BENE E DOVE LI TROVIAMO?

Quando mangiamo cereali, come per esempio avena e orzo, in particolare, stiamo assumendo, tra le altre cose, beta-glucani. Probabilmente ne avrete già sentito parlare o avrete letto qualcosa a riguardo. Ma cosa sono esattamente? In quali alimenti li troviamo? E perché fanno bene?

INQUADRAMENTO CHIMICO E BIOCHIMICO

Da un punto di vista chimico possiamo classificarli come polimeri di glucosio uniti da legami β-glicosidici, con differenze a livello della struttura in base alla tipologia di vegetale al quale ci riferiamo (per esempio cereali o funghi). Andando più nello specifico, da un punto di vista nutrizionale, i beta-glucani appartengono alla categoria delle fibre alimentari solubili. Ricordiamo che le fibre alimentari sono importanti per numerose ragioni per il mantenimento dello stato di salute del nostro organismo e dovrebbero far parte di quotidianamente della nostra alimentazione (si consiglia di assumere almeno 30 g/die di fibre, a meno che non ci siano specifiche controindicazioni individuali).  

I beta-glucani, facendo parte delle fibre alimentari, sono dei prebiotici. Costituiscono quindi nutrimento per i microorganismi facenti parte del nostro microbiota intestinale. I prebiotici, alla pari dei probiotici, sono uno degli “strumenti” utili a nostra disposizione per migliorare e supportare la microflora intestinale, e per migliorare lo stato di salute e benessere dell’ospite (ovvero noi esseri umani). Riassumendo in poche parole il meccanismo di azione dei prebiotici, possiamo dire che questi vengono selettivamente fermentati dal microbiota intestinale, facendo sì che avvengano modifiche specifiche (benefiche) di attività e/o composizione al suo interno. 

QUALI ALIMENTI CONTENGONO BETA-GLUCANI?

Le fonti alimentari di beta-glucani sono, oltre ai cereali, i funghi, le alghe e i lieviti.

QUALI SONO GLI EFFETTI BENEFICI DOVUTI ALL’ASSUNZIONE DI BETA-GLUCANI?

I beta-glucani sono stati ampiamente studiati nel corso degli anni passati, esiste quindi letteratura scientifica che supporta le teorie riguardo alle sue proprietà. Inoltre, non sono stati rilevati effetti negativi sulla salute dovuti al loro consumo. 

Abbiamo già visto che uno degli effetti positivi che hanno i beta-glucani sul nostro organismo è quello di supportare la microflora intestinale. Quando la nostra microflora intestinale è in salute (e quindi i vari microorganismi sono in equilibrio tra loro) questa riesce a supportare in modo ottimale il nostro sistema immunitario. Uno dei meccanismi tramite il quale i beta-glucani riesce a farlo è quello tipico dei prebiotici descritto sopra. Si ipotizza, inoltre, che i beta-glucani siano in grado di attivare i macrofagi (cellule che fanno parte del nostro sistema immunitario, in grado di fagocitare particelle estranee per distruggerle) e di rilasciare diverse immunoglobuline, interleuchine e citochine per proteggere l’ospite da varie condizioni patogeniche.

L’EFSA (European Food Safety Authority) ha, inoltre, dato parere positivo riguardo ad alcuni health claims relativi ai beta-glucani (derivati da avena e orzo). 

I beta-glucani sono in grado di far diminuire il colesterolo LDL (Low Density Cholesterol) e quindi il colesterolo totale, ovvero sono dei ipocolesterolemizzanti. Ricordiamo che il colesterolo LDL è quella frazione del colesterolo che può avere effetti nocivi sulla salute, dato che può andare ad ostruire le arterie, provocando complicazioni cardiovascolari. L’azione ipocolesterolemizzante è dovuta soprattutto al fatto che i beta-glucani permettono la sintesi, a livello intestinale, di acidi grassi a corta catena (Short Chain Fatty Acids), nello specifico del propionato. L’incremento del propionato, a scapito dell’acido acetico (che è la base principale per la sintesi di colesterolo), permette di avere come effetto una riduzione della biosintesi di colesterolo endogeno.

Un altro effetto positivo, sul quale l’EFSA ha dato parere positivo, esplicato dai beta-glucani è quello di riuscire a ridurre la glicemia postprandiale. Tale effetto è stato rilevato se la dose assunta di beta-glucani è pari a 4 g su 30 g di carboidrati disponibili. Questo aspetto è interessante, visto e considerato l’incremento costante di persone affette da diabete mellito. I beta-glucani, inseriti all’interno di un piano nutrizionale elaborato ad hoc, possono dare un contributo utile per gestire la patologia.

In ultimo, ma non meno importante, è il possibile effetto protettivo dei beta-glucani nei confronti del tumore al colon. Questo effetto protettivo sembra essere legato al fatto che i beta-glucani supportano il microbiota intestinale, favorendo la sintesi di acidi grassi a corta catena.

FONTI

https://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2207

El Khoury D. et al., Beta Glucan: Health Benefits in Obesity and Metabolic Syndrome, Journal of Nutrition and Metabolism, 2012

Jayachandran M. et al., A critical review on the impacts of β-glucans on gut microbiota and human health, Journal of Nutritional Biochemistry 61, 2018

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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Francesco
Francesco
25 Novembre 2022 0:03

Salve, ho letto da qualche parte che i betaglucani sono sconsigliati per chi ha patologie gastrointestinali, come ad esempio il Morbo di Crohn.
Mi può dire se è vero?
Grazie