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FOMO: la paura di essere esclusi

FOMO: la paura di essere esclusi

FOMO, dalla sigla inglese Fear Of Missing Out (paura di essere esclusi), indica una forma di ansia sociale caratterizzata dalla necessità e dal desiderio di rimanere costantemente in contatto con le altre persone. In particolare si riferisce alla paura di essere esclusi da eventi, esperienze e opportunità in ambito sociale.

Quasi tutti nel corso della vita sperimentano questa emozione negativa causata dalla frustrazione di non partecipare ad esperienze piacevoli e gratificanti che coinvolgono il gruppo di persone che si frequenta. Negli ultimi anni è stato però importante l’aumento della FOMO in particolar modo negli adolescenti. È innegabile quindi il filo conduttore che lega questa forma d’ansia alla presenza sempre più costante dei Social Network e degli smartphone nella nostra quotidianità.

L’impatto del continuo flusso di notizie e aggiornamenti altera la percezioni degli stessi agli occhi degli utenti: qualsiasi esperienza, postata sui social, diventa imperdibile e viene percepita come estremamente gratificante.

FOMO e Social Network

La nascita della FOMO non ha una data precisa, ma se ne parla circa dal 2013. È ad oggi considerata uno dei sottoprodotti della società dell’informazione, in cui però l’eccesso di notizie e la facilità con cui vi si accede sono alla base di questi disturbi.

Un recente studio del 2021 spiega come la FOMO sia composta da due elementi che sono uno concausa dell’altro:

  • ansia di essere assenti ad esperienze gratificanti e piacevoli;
  • desiderio persistente di essere in contatto con gli altri attraverso i Social Network. 

I Social in questo senso sono un mezzo che permette di controllare costantemente cosa avviene nel mondo circostante. Dal momento in cui diventano di carattere compulsivo, la frequente presenza nel social, l’aggiornamento ripetuto delle pagine, l’uso prolungato dello smartphone sono alcuni esempi del manifestarsi della FOMO. Anche il semplice gesto di non riuscire ad attendere un secondo momento per leggere le notifiche rientra in questi comportamenti: è infatti un aspetto impulsivo che nell’immediato riduce l’ansia di perdersi informazioni fondamentali. Il controllo di smartphone e Social diventa quindi una sorta di gesto che solleva momentaneamente dallo stato di ansia.

Teoria dell’autodeterminazione e FOMO

Facendo un piccolo passo indietro, nel 1985 Edward Deci e Richard Ryan mettono in campo la Teoria dell’Autodeterminazione. Secondo la loro visione ogni individuo cambia e si realizza in base a diversi aspetti della sua personalità, ma ha bisogno di soddisfare tre bisogni innati e naturali che non possono compensarsi l’un l’altro.

  • La competenza, che si concretizza nel Fare, è il modo in cui secondo le proprie capacità un individuo si relaziona con l’ambiente che lo circonda;
  • l’autonomia, che riguarda la possibilità di scegliere in maniera autonoma senza risentire di influenze o imposizioni;
  • la relazionalità, quindi essere parte di un gruppo e di una comunità nella quale sentirsi a proprio agio. Le relazioni aiutano nel raggiungimento dei propri obiettivi e soprattutto sviluppano emozioni fondamentali come amicizia e amore.

Secondo Przybylski, uno dei maggiori studiosi di FOMO, una delle cause principali è proprio la necessità degli individui di realizzare questi bisogni primari. Sentirsi frustrati soprattutto nel bisogno della relazionalità, nel momento in cui non viene vissuta come gli altri individui nel nostro ambiente, genera ansia ed emozioni negative.

Come si manifesta la FOMO 

La FOMO purtroppo non è solamente un’esperienza negativa isolata, ma genera e sta generando sempre di più forme d’ansia importanti con effetti negativi sullo stile di vita quali:

  • ridotto rendimento nel lavoro e nelle attività quotidiane
  • maggior senso di stanchezza
  • alterazioni del sonno  
  • stress e ansia sociale con rischio di depressione

L’uso degli smartphone e dei Social in questo senso pone le persone e sopratutto i ragazzi più giovani in un continuo confronto col mondo circostante, dove quindi il bisogno di sentirsi riconosciuti e parte del gruppo aumenta sempre di più.

Possibili soluzioni 

Gli psicologi soprattutto negli ultimi anni hanno sviluppato protocolli ed interventi che si ispirano alla terapia cognitivo-comportamentale. Lo scopo finale è quello di aumentare la consapevolezza dei pensieri che generano ansia e la capacità di gestione dell’esperienza emotiva.

Tra gli obiettivi principali vi sono:

  • ridurre il tempo trascorso online sostituendolo con attività ricreative all’aperto e che impegnino fisicamente e mentalmente l’individuo al di fuori dello spazio virtuale;
  • gestire e consapevolizzare le aspettative relative all’uso dei social in modo da renderle più realistiche. (Comprendere di non poter svolgere ogni tipo di attività, non aspettarsi commenti o notifiche per ogni post pubblicato ecc);
  • prendere consapevolezza del fatto che la gran parte di ciò che si vede online non corrisponde alla realtà (e dunque non tutte le esperienze postate sono gratificanti come all’apparenza);
  • trovare un momento della giornata in cui allontanarsi dai dispositivi elettronici, lasciandoli ad esempio in un’altra stanza o spenti per un certo periodo di tempo (o giorni, nel caso del Digital Detox);
  • Evitare di trasformare la connessione in interruzione: il momento in cui si guardano i Social network o lo smartphone non deve diventare una pausa. La rete è piena di informazioni che girano ad enorme velocità ed impegnano, anche se diversamente, il nostro cervello. 

A contrapporsi alla FOMO dal 2018 si parla di JOMO, come acronimo di Joy Of Missing Out, quindi la gioia di perdersi qualcosa. La JOMO può essere un vero e proprio allenamento per godersi i momenti semplici e rilassanti della vita, fondamentale per il benessere psico-fisico di ognuno di noi.

 

Fonti

Elhai JD, Yang H, Montag C. Fear of missing out (FOMO): overview, theoretical underpinnings, and literature review on relations with severity of negative affectivity and problematic technology use. Braz J Psychiatry. 2021 Mar-Apr;43(2):203-209. doi: 10.1590/1516-4446-2020-0870. PMID: 32401865; PMCID: PMC8023172.Rozgonjuk D, Sindermann C, Elhai JD, Montag C.

Fear of Missing Out (FoMO) and social media’s impact on daily-life and productivity at work: Do WhatsApp, Facebook, Instagram, and Snapchat Use Disorders mediate that association? Addict Behav. 2020 Nov;110:106487. doi: 10.1016/j.addbeh.2020.106487. Epub 2020 May 27. PMID: 32674020.

 

Dott.ssa Rita Bernardi

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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