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La trappola della non accettazione emotiva

In questo articolo recente pubblicato su Psychology Today, l’autrice evidenzia i risultati di uno studio pubblicato nel 2020 da Bailen et al. su Emotion.

I ricercatori hanno affrontato il tema della “non accettazione delle emozioni” soprattutto quelle che categorizziamo come negative, spiacevoli quali rabbia, tristezza, vergogna o stati d’ansia. Inoltre, la letteratura scientifica ci mette in guardia sulla correlazione evidenziata tra non accettazione emotiva ed aumento di sintomi connessi alla psicopatologia.

L’autrice riprende nei suoi punti più salienti lo studio, ripercorrendo le tappe della ricerca e i risultati a cui gli autori sono pervenuti. Infine, stila dei punti in cui suggerisce di non lottare contro noi stessi e le nostre emozioni, bensì di accoglierle e, se necessario, ci invita a chiedere aiuto ad un professionista.

 

Buona lettura

 

Forse in preda all’ansia, vi siete detti: “Le altre persone non si sentirebbero in ansia per questo. Qual è il mio problema?”. Forse vi siete sentiti tristi e vi siete rimproverati per questo: “Non hai il diritto di sentirti giù. Altre persone stanno molto peggio di te”. Oppure potreste esservi sentiti frustrati in compagnia di un caro amico: “Come puoi sentirti frustrato con lui? E’ stato così gentile con te?”

 

Se rivedete voi stessi in uno di questi esempi, o simili, nella vostra vita, non siete i soli, non siete gli unici. Recentemente, un gruppo di ricerca ha esaminato la relazione tra le emozioni spiacevoli e la “non accettazione” emotiva. (Per pervenire alla non accettazione, hanno chiesto: “Pensi che le tue emozioni attuali siano brutte o inappropriate?”). Hanno monitorato le emozioni delle persone e la loro accettazione emotiva nel corso di cinque giorni, scoprendo che circa il 96% delle persone nello studio ha avuto chiare difficoltà nell’accettare emozioni proprie spiacevoli.

Dato il fatto che cercare di tenere lontane alcune emozioni sia particolarmente comune, vale la pena considerare se funziona. Dicendoci che non dovremmo provare un’emozione, ci sentiamo meglio?

In primo luogo, i ricercatori hanno considerato se le persone che hanno partecipato allo studio fossero più propense a respingere la loro esperienza emotiva quando provavano emozioni più sgradevoli. Per esempio, se qualcuno iniziasse a provare rabbia, tristezza, vergogna o ansia, disconoscerebbe ciò che prova?

In seguito, è stato indagato quanto le persone che faticano ad accettare le loro emozioni, finiscono poi per sperimentare più emozioni spiacevoli.

È stato scoperto che la relazione tra emozioni spiacevoli e difficoltà ad accettare le emozioni è bilaterale: quando proviamo emozioni spiacevoli, facciamo fatica ad accettarle. Allo stesso modo, dopo aver cercato di allontanare da noi le emozioni negative, è possibile che ci imbattiamo nel percepire emozioni ancor più dolorose, ancor più spiacevoli.  

I ricercatori hanno sottolineato che questo potrebbe portare ad un ciclo auto-perpetuante in cui proviamo emozioni indesiderate, poi cerchiamo di respingerle, poi ci sentiamo peggio, poi cerchiamo di nuovo di farle andare via, e così via.

Certo, questo studio ha i suoi limiti, dato che includeva solo donne. Inoltre, non essendo uno studio sperimentale ma correlazionale, ha mostrato solo una relazione tra le persone che negano le emozioni e provano più emozioni che non vogliono. Tuttavia, come i ricercatori hanno sottolineato, altri studi hanno trovato risultati comparabili negli uomini, ed è presente una corposa raccolta di ricerche in letteratura scientifica che mette in evidenza il legame tra il rifiuto delle emozioni e il disagio mentale.

Qualora dovessi essere interessato a scoprire cosa potrebbe succedere se smettessi di combattere con te stesso e rispondere alle tue emozioni con apertura e accettazione, ecco alcune idee per iniziare:

 

  1. Ricorda che criticare te stesso per il modo in cui ti senti è improbabile che ti aiuti nel lungo periodo.

 

  1. Pensa alle emozioni come faresti con una sensazione fisica. Se sei caduto e ti sei sbucciato il ginocchio, ti diresti che non dovresti sentire alcun dolore? Immagino che, anche se certamente non dovesse piacerti sentire dolore, non ti giudicheresti nemmeno per questo. Invece, probabilmente cercheresti di curare la ferita. Prova a trattare le tue emozioni allo stesso modo.

 

  1. Quando ti sorprendi a negarti il permesso di avere certe emozioni, rassicurati che ti è permesso. Potrebbero non sembrarti grandiose, ma vanno tutte bene.

 

  1. Ricorda a te stesso che le tue emozioni non sono uguali al tuo comportamento. Tutte le emozioni sono accettabili. È quello che facciamo con loro che può essere costruttivo (ad esempio, esprimendoci in modo autentico e riflessivo) o distruttivo (urlando, insultando).

 

  1. Non sentitevi come se doveste intraprendere il viaggio dell’accettazione emotiva da soli. Considerate la possibilità di contattare uno psicoterapeuta che lavori su questo con voi.

 

  1. È importante che se non dovessi sentirti pronto a riconoscere le tue emozioni per qualsiasi motivo, va bene. Non forzate voi stessi. Datevi pazienza e gentilezza.

 

FONTI

https://www.psychologytoday.com/intl/blog/your-future-self/202010/the-trap-emotional-nonacceptance?collection=1153102

 

Bailen, N. H., Koval, P., Strube, M., Haslam, N., & Thompson, R. J. (2020, September 10). Negative Emotion and Nonacceptance of Emotion in Daily Life. Emotion. Advance online publication. http://dx.doi.org/10.1037/emo0000898

Dott.ssa Fenia Riggio

Psicologa, Psicoterapeuta in formazione. In ITF ricopre il ruolo di web editor. Inoltre si occupa della realizzazione di articoli di psicologia.

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