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L’olio di palma

Qualche anno fa è iniziata la campagna denigratoria contro l’olio di palma. Moltissimi prodotti che si trovano in commercio, da allora, hanno iniziato a fregiarsi della dicitura “senza olio di palma”. Purtroppo, però, spesso il consumatore viene così fuorviato, pensando di poter acquistare un prodotto più salutare. 

DA DOVE VIENE L’OLIO DI PALMA

Quello che noi conosciamo come olio di palma in realtà, a temperatura ambiente, si presenta sotto forma solida, e non in forma liquida. Si ottiene dalla polpa dei frutti dell’albero Elaeis guineensis, la palma da olio. Il grasso ottenuto ha una colorazione rossa, derivata dal suo elevato contenuto in carotenoidi. Viene impiegato in larga scala nell’industria alimentare dopo un processo di raffinazione, che lo rende liquido a temperatura ambiente, e incolore. L’olio di palmisto, invece, si ottiene dai semi della palma da olio. Entrambi vengono impiegati nell’industria alimentare. 

La coltivazione della palma da olio si concentra per quasi il 90% in aree del pianeta dal clima tropicale, come la Malesia.  

PERCHÉ L’OLIO DI PALMA VIENE IMPIEGATO NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE?

L’olio di palma ha una composizione in acidi grassi simile a quella del burro. Per ragioni economiche, però, risulta molto più conveniente l’impiego dell’olio di palma rispetto al burro, il quale ha un costo più elevato. Il suo impiego è giustificato dal fatto che conferisce ai prodotti da forno la tanto ricercata fragranza, che li rende particolarmente appetitosi.

COMPOSIZIONE DELL’OLIO DI PALMA

L’olio di palma è costituito quasi per la sua interezza da trigliceridi, come tutti gli oli vegetali. Un trigliceride è costituito da una molecola di glicerolo, un alcol a tre atomi di carbonio, a cui sono legati con un legame di tipo estere in posizione sn1, sn2 ed sn3 tre molecole di acido grasso. Gli acidi grassi differiscono tra loro perché possono essere saturi, ovvero non presentare doppi legami, monoinsaturi, quindi presentare un doppio legame o, ancora, polinsaturi, ovvero quando hanno due o più doppi legami. Un’altra caratteristica in base alla quale possono essere distinti è la lunghezza della catena carboniosa. 

L’olio di palma è costituito prevalentemente da acidi grassi saturi, la cui percentuale è del 45-55%. Tra questi, l’acido grasso prevalente è l’acido palmitico, acido grasso saturo a lunga catena a 16 atomi di carbonio (16:0). L’acido palmitico non è solamente presente nell’olio di palma, ma, in quantità differenti, in diversi oli vegetali, anche nell’olio extravergine di oliva.

Gli acidi grassi monoinsaturi, invece, sono presenti in una percentuale pari al 38-45%. La restante componente è costituita, infine, da acidi grassi polinsaturi: 9-12%.

Tra gli acidi grassi monoinsaturi è presente anche l’acido oleico, componente di spicco dell’olio extravergine di oliva, in una percentuale pari al 36-44%.

L’OLIO DI PALMA È CANCEROGENO?

Nel 2016 l’EFSA (European Food Safety Agency) ha pubblicato uno studio che riportava l’olio di palma e di palmisto rilasciano, a temperature superiori a 200°C due sostanze il 2 e il 3-3- e 2-monocloropropanediolo, MCPD, le quali sono dotate di genotossicità, possono ovvero indurre mutazioni a livello genetico.

Il valore soglia tollerabile di 3-MCPD individuato nel 2016 dall’EFSA, pari a 0,8 µg/kg di peso corporeo, è stato innalzato nel 2018 a 2 µg/kg di peso corporeo. 

È parere dell’EFSA e dell’AIRC che raggiungere e superare attraverso l’alimentazione tale valore soglia è molto difficile. 

A QUALI RISCHI ESPONE IL CONSUMO DI OLIO DI PALMA

Il problema del consumo dell’olio di palma è dovuto all’elevato contenuto in acidi grassi saturi, il cui consumo eccessivo è correlabile a una serie di patologie, come quelle cardiovascolari e l’obesità. 

Nel contesto di una dieta equilibrata in stile mediterraneo, giusto per dare un riferimento, l’assunzione giornaliera di lipidi dovrebbe essere pari al 25-30%. Di questo 25-30% meno del 25% dovrebbe essere rappresentato da acidi grassi saturi.

Voglio ricordare qui, però, che gli acidi grassi saturi non sono contenuti soltanto nell’olio di palma, ma in tutti gli oli e i grassi.

QUAL È QUINDI IL VERO PROBLEMA LEGATO ALL’OLIO DI PALMA E AL SUO CONSUMO?

La coltivazione della palma da olio è legata a una feroce deforestazione delle aree nelle quali viene coltivata, deprivando quindi l’ambiente della flora naturalmente presente, creando numerosi problemi anche alla fauna di tali aree, dato che viene completamente stravolto il suo habitat naturale.

Ora, fin qui tutto bene. Vorrei però esortare il lettore a porre l’attenzione su quanto sia stato demonizzato l’olio di palma per scopi pubblicitari. Perché se è vero che la coltivazione dell’olio di palma è legata a numerosi problemi ambientali, è un po’ meno vero che da quando viene impiegato in misura inferiore per la produzione di prodotti da forno questi ora possano essere definiti dei prodotti salutari. Soltanto perché ora i frollini e le briochine da colazione non contengono olio di palma non dovremmo sentirci liberi di consumarne a volontà, anzi… Dato che siamo stati sensibili nei confronti della problematica ambientale legata all’olio di palma dovremmo ridurre drasticamente il consumo di questi prodotti, per essere altrettanto sensibili nei confronti dei problemi di salute dati dal consumo di prodotti da forno e dolci industriali.

Per concludere vorrei anche richiamare l’attenzione su numerosi altri problemi ambientali ed etici causati da coltivazioni e allevamenti intensivi. Il problema non è solo la coltivazione della palma da olio, ma anche, giusto per fare qualche esempio, la coltivazione della quinoa in Sud America, la coltivazione di mandorle e avocado che depauperano le riserve idriche, gli allevamenti intensivi degli animali (possiamo prendere come esempio quello dei polli, o quello dei maiali, costretti a vivere in condizioni allucinanti), o, per non andare nemmeno tanto lontano, i problemi ambientali legati ai noccioleti nel Lazio. Per non cadere nell’ipocrisia dovremmo preoccuparci anche di questi, e di tanti altri problemi, legati alle nostre abitudini alimentari.

FONTI

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/vero-lolio-palma-contiene-composti-cancerogeni-possono-aumentare-rischio-sviluppare-un-tumore

https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/180110

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2481_allegato.pdf

 

 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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