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Sapete che cos’è l’Ayahuasca?

La liana dello spirito

Questo è il racconto di chi ha deciso di “spogliarsi” , di “mettere davanti ad uno specchio” il proprio io ed il proprio vissuto, senza paura degli effetti  che l’esperienza vissuta, una volta terminata, avesse potuto causare nella  sua vita . E’ il racconto di chi, mosso dalla curiosità e stimolato dalla voglia di un processo di cambiamento della propria vita, rispetto a se stesso e agli altri, ha voluto attraversare una porta attraverso la quale si comprende di vivere sulla Terra solo una piccolissima parte dell’esistenza.

Turismo spirituale

Lo chiamano turismo “spirituale”  o turismo “sciamanico”1 e si tratta della nuova forma di turismo “mistico” nata in Amazzonia e diffusasi oggi in tutto il mondo. Ritiri o raduni di persone provenienti da diverse parti del mondo decise a mettere a nudo la propria coscienza, ad eliminare tutti i condizionamenti imposti dalla società che ci circonda, a liberare emozioni represse, a riprendersi da diversi traumi o semplicemente a cercare di dare risposte alle domande esistenziali che ognuno di noi, almeno una volta nella vita si è posto.

Questo nuovo turismo “mistico” spesso prevede l’assunzione di bevande dagli effetti devastanti sulla psiche, come l’Ayahuasca definita un dono della natura amazzonica, necessario a farci entrare in relazione con il cosmo intero.

Il termine quecha Ayahuasca deriva da “Aya”, che significa anima o spirito, e “huasca”, che significa liana o corda. Ecco perché è definita “liana dello spirito”o “vite dell’anima”. Le popolazioni native dei Paesi del Sudamerica interessati dalla Giungla Amazzonica, indicano con il termine Ayahuasca un decotto ottenuto dalla miscelazione di due piante ed in particolare dalla porzione lignificata e polverizzata delle liane di Banisteriopsis caapi e dalle foglie di Psychotria viridis2.

Due giorni e due notti, preceduti da 20 giorni circa, durante i quali è necessario seguire una dieta adeguata all’assunzione della bevanda, sia per evitare che alcune sostanze possano interferire con i principi attivi del decotto, sia perché la dieta è intesa come periodo di astinenza e purificazione da rispettare prima di ingerire la preparazione, sono il periodo di tempo in cui si svolge la cerimonia che consente l’ “incontro” con la “liana dello spirito”. Il rito è tenuto da uno sciamano esperto, l’Ayahuasquero, che con canti sacri e preghiere, protegge sia lo spazio che i partecipanti, disposti in cerchio, rivolti verso il centro, seduti o distesi. L’Ayahuasquero prepara il decotto secondo la formula tradizionale3 ( i frammenti della corteccia di B. caapi sono raccolti, lavati in acqua, martellati e posizionati in un calderone alternati con le foglie di P. viridis. Il materiale vegetale è coperto con acqua e la bevanda viene fatta bollire e concentrare per almeno otto ore.) e a turno invita i partecipanti a berne un bicchiere. La bevanda ha un colore scuro ed un sapore amaro, molto sgradevole. Quando tutti hanno bevuto, la cerimonia procede a luci spente o soffuse e per tutto il tempo (circa 4-7 ore) , lo sciamano intona melodie sacre. I primi effetti dell’Ayahuasca si ottengono dopo 30/40 minuti dall’assunzione. Qualcuno ha raccontato della visione di giochi di luce spettacolari, che tranquillizzano l’essere. Respiro lento, parti del proprio corpo percepite dagli occhi come enormi, visioni di esperienze traumatiche e belle vissute nella propria vita, voci di persone care ma di cui è normale nella realtà non ricordarsi (ad esempio la voce della madre quando si è feto nel suo grembo). Lacrime, vomito, tremori… un’esperienza potente in cui si vedono scorrere le esperienze della propria vita, in cui si comprende che i beni materiali hanno un significato effimero ed affanni ed arrabbiature quotidiane sono prive di senso, un’esperienza nella quale si può riscoprire ad esempio anche l’importanza dell’abbraccio di un figlio.

E se da un lato c’è chi è attratto da viaggi che consentono, bevendo un infuso di Ayahuasca, di rapportarsi in modo reale e profondo alla natura di cui facciamo parte, l’altra faccia della medaglia ci narra una storia completamente diversa. Diverse fonti, scientifiche, giornalistiche e televisive descrivono l’assunzione incontrollata di Ayahuasca una moda che ha mietuto anche decine di vittime. Qualcuno lo ha denominato turismo “border-line”, che opera tra la legalità e l’illegalità. Le persone che partecipano ai riti sciamanici non solo nelle foreste peruviane, colombiane e brasiliane, ma anche in tutta Europa, spesso non sono a conoscenza degli effetti collaterali della bevanda “spirituale”.

Il principio attivo della Psychotria viridis è la DMT (N,N-Dimetiltriptamina), mentre la Banisteriopsis caapi contiene gli alcaloidi dell’Armala o Ruta siriana: Armina, Tetraidroarmina ed Armalina. La DMT è una molecola dalle proprietà allucinogene, che viene inattivata dagli enzimi endogeni Monamminossidasi (MAO); gli alcaloidi dell’armala invece sono inibitori delle MAO. Questo è il motivo percui, assunta per via orale, sottoforma di decotto, l’Ayahuasca e quindi la DMT, non viene degradata a livello periferico, per la presenza degli alcaloidi dell’armala, ma giunge a livello centrale, dove esplica la sua azìone farmacologica. La DMT,simile per struttura alla Serotonina, agisce come agonista dei recettori serotoninergici centrali e causa allucinazioni ed alterazioni della percezione della realtà. Inoltre, agisce anche sul sistema nervoso simpatico causando stimolazione del sistema adrenergico con incremento della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e della midriasi2,3.

E, mentre diversi studi hanno evidenziato l’efficacia dell’Ayahuasca nel trattamento dell’alcolismo1, della dipendenza indotta da alcuni stupefacenti, nel trattamento di sindromi depressive, autismo e schizofrenia o nell’alleviare i sintomi del morbo di Parkinson, è pur vero che molteplici sono gli effetti avversi (legati soprattutto all’inibizione della deaminazione della Serotonina  da parte degli alcaloidi dell’Armala): forte effetto sedativo, sudorazione, stati confusionali, agitazione, febbre, sudorazione, vomito, nausea, diarrea (che pertanto non sono processi attraverso i quali il corpo si libera dalle ansie o dalle negatività della vita!), tremore etc.

Il decotto, per quanto descritto, non andrebbe somministrato a persone ipertese, a persone con patologie cardiache e a chi assume farmaci inibitori del reuptake della serotonina. In sintesi, le potenziali interazioni con altri farmaci che il soggetto sta assumendo, sono questioni serie da considerare1.

L’Ayahuasca, dal punto di vista legislativo, compare nella lista delle “SMART DRUGS” o “DROGHE FURBE”, che, secondo la definizione sono composti di origine naturale o sintetica, non proibiti dalle leggi vigenti sugli stupefacenti, che possono contenere principi attivi con presunte o accertate attività psicoattive. In Italia la DMT è inserita nella tabella I della lista di sostanze stupefacenti e psicotrope di cui all’art. 14 del Decreto del Presidente della Repubblica 309/90 e successive modifiche, ma né la Psychotria viridis come pianta in toto, né parti di essa sono inserite in tabella4.

Molti partecipanti alla cerimonia spirituale suggeriscono di non descriverla con un’accezione negativa e nessuno di noi dovrebbe mai ergersi a giudice delle scelte altrui e ledere perciò la libertà  degli altri, ma lecita può essere una domanda che invita alla riflessione: partecipare ad un rito del genere e rischiare anche di perdere la vita per scoprirne il senso, vale la pena anziché viverla?

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1 Hamill J., Hallak J., Dursun S.M., Baker G. Ayahuasca: psycological and physiologic effects, pharmacology and potential uses in addiction and mental illness.Curr neuropharmacol 2019; 17 (2): 108-128.

2 Dominiguez-Clavè E., Soler J., Elices M., Pasqual JC., Alvarez E., de la Fluente Revenga M., Friedlander P., Feilding A., Riba J. Ayahuascsa: pharmacology, neuroscience and therapeutic potential. Brain Res Bull 2016 Sept.; 126: 89-101.

3 Estrella -Parra EA., Almanza-Perez JC., Alarcon-Anguillar FJ. Ayahuasca: uses, phytochemical and biological activities. Nat Prod Bioprospect. 2019 Aug.; 9(4): 251-265.

4 Istituto Superiore di Sanità Smart Drugs Seconda Edizione 2008

A cura della Dott.ssa Pisano Morgana

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